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Esecuzioni in Somalia, jihadisti uccidono 4 presunte spie

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Non trova tregua l’ondata di violenza a cui è sottoposta la Somalia, proprio pochi giorni fa gli estremisti islamici  molto probabilmente appartenenti al gruppo al-Shabaab, affiliato ad al-Qaeda, hanno giustiziato quattro persone perché accusate di essere spie, tra questi due collaborazionisti della Cia, un uomo per conto dell’intelligence etiope ed un altro per l’agenzia di sicurezza del Paese.

Come avviene di consueto, l’uccisione è avvenuta in pubblico, in una delle piazza della città, in questo caso a Bardhere. Prima di procedere con la pena capitale, un giudice del gruppo di ribelli con l’intenzione di intimorire la popolazione, ha ricordato l’accusa dei quattro giustiziati.

“Gli uomini sono stati bendati e fucilati alla schiena da persone armate e incappucciate”, ha riferito un testimone locale, Ali Ronow. “Tutti avevano le mani legate  e il capo coperto e portati su un camioncino. Nella piazza poi sono stati fucilati indiscriminatamente con mitragliatrici”.

Non è passato molto tempo da quando il gruppo jihadista hanno giustiziato una donna dopo averla denunciata di avere rapporti con organizzazioni appartenenti all’Unione africana di mantenimento della pace. Anche in questo caso i miliziani al-Shabaab hanno deciso di eseguire la pena capitale alla presenza dei cittadini. “L’hanno crivellata di proiettili e il sangue sgorgava dalla sua testa e dal torace” sono le parole di un residente che ha assistito all’uccisione.

Hortensia Honorati: