I negoziati di Astana, la ripresa del dialogo con la Russia e il ruolo di protagonista nel processo di pace in Siria non sono sufficienti per cambiare opinione su Bashar al Assad, che per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan resta un “terrorista“, responsabile della morte di “un milione di siriani”. E come tale, ha spiegato durante la sua visita a Tunisi, il raìs non potrà avere alcun ruolo nella Siria del futuro.
Accusa
“Non è possibile proseguire il cammino con Bashar al-Assad in Siria. Perché? Perché non è possibile andare avanti con una persona che ha ucciso quasi un milione di suoi cittadini”, ha detto Erdogan in una conferenza stampa con l'omologo tunisino Beji Caid Essebsi. “Il popolo siriano è d'accordo nel vedere questa persona alla guida del potere del Paese? Lo dico francamente: al-Assad è un terrorista che ha praticato il terrorismo di Stato“.
Il tour
Il presidente turco è da martedì sera in visita ufficiale a Tunisi, su invito del suo omologo tunisino, Beji Caid Essebsi. La Tunisia è l'ultima tappa di un tour africano che lo ha portato prima in Sudan, poi in Ciad. Erdogan è giunto in Nord Africa accompagnato dalla moglie, dal capo di Stato Maggiore, Hulusi Akar, e da una nutrita delegazione governativa composta tra gli altri, dal ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, e quello dell'Economia, Nihat Zeybekci. La visita rientra nell'ambito della volontà comune dei due Paesi di “promuovere la cooperazione bilaterale e consacrare la concertazione politica” tra Tunisia e Turchia, ha reso noto un comunicato della presidenza tunisina.
Collaborazione
Tunisia e Turchia “sono legate da relazioni solide che derivano dalla storia secolare che le unisce, relazioni rinnovate che prendono in considerazione anche i cambiamenti”. Queste le parole di Essebsi. “E' stata un'occasione privilegiata nel corso della quale ci siamo scambiati punti di vista sui principali temi di interesse comune” ha detto il presidente tunisino annunciando che “questa visita sarà seguita da altre”. “Abbiamo punti di vista convergenti in campo economico e abbiamo confermato la volontà dei due Stati di consolidare e approfondire le nostre relazioni in considerazione della congiuntura attuale” ha sottolineato Essebsi. Parole che hanno trovato un'eco in quelle di Erdogan. Durante l'incontro sono stati firmati quattro accordi di cooperazione nei settori militare, finanziario e ambientale. I due leader hanno anche parlato di questioni regionali, dalla situazione generale, alla crisi libica, al terrorismo.