“I modi per sostenere Gerusalemme” sono stati al centro di un summit a Istanbul tra il premier palestinese Rami Hamdallah e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Lo ha reso noto l’agenzia palestinese Maan secondo cui Erdogan “ha confermato la necessità di unificare gli sforzi per proteggere Gerusalemme dai tentativi di ebraizzazione“.
Alla riunione era presente – ha spiegato la stessa fonte – anche il ministro palestinese per gli affari religiosi Youssef Ideiss e il governatore palestinese di Gerusalemme Adnan al-Husseini. “Non è possibile trovare una soluzione e la pace – ha spiegato Erdogan secondo quanto gli attribuisce la Maan – senza ricercare dapprima una soluzione giusta per la causa palestinese”. In precedenza il presidente turco aveva attaccato la politica di Israele sulla Cisgiordania e sulla Spianata delle Moschee (che gli ebrei chiamano Monte del Tempio) ricevendo una risposta del ministero degli esteri a Gerusalemme che lo indicato come violatore dei diritti umani.
Subito dopo aver appreso la notizia il ministero degli Affari esteri israeliano ha chiesto spiegazioni all’ambasciatore turco a Tel Aviv Kemal Okem. Il portavoce del ministero Emmanuel Nahshon ha reso noto che il direttore generale Yuval Rotem, su richiesta del premier e ministro degli Esteri ad interim Benyamin Netanyahu e seguendo il contenuto del comunicato di ieri sera in risposta, ha telefonato all’ambasciatore per spiegazioni sulle affermazioni del presidente Erdogan e informando il rappresentante diplomatico che Israele non resterà in silenzio davanti a simili dichiarazioni.