David Cameron confermato alla guida del Regno Unito. Il Tory party ha, infatti, vinto le elezioni parlamentari con un risultato che smentisce i sondaggi degli ultimi giorni. Si parlava di grande equilibrio tra conservatori e laburisti, invece i primi hanno stracciato gli avversari e si avviano a ottenere la maggioranza assoluta a Westminster. I britannici hanno dunque promosso a pieni voti l’attuale inquilino di Downing Street e le sue politiche, compresa l’austerity. Esce con le ossa rotte Ed Miliband, leader labour, che già oggi potrebbe annunciare le sue dimissioni. Stesso destino per Nick Clegg, vice premier uscente, guida dei liberal democratici, decimati dal voto. Clamoroso flop dell’Ukip di Nigel Farage che non è riuscito a replicare la prestazione delle Europee. Evidentemente Cameron, con la proposta di referendum per uscire dall’Ue, è riuscito a convogliare la gran parte dell’elettorato euroscettico, prima fedele a Farage.
Secondo una proiezione della Bbc diffusa poco prima delle 7 i conservatori hanno ottenuto 325 deputati, esattamente la metà di quelli dei Comuni, uno meno della maggioranza assoluta. Ma siccome il Sinn Fein non ha mantenuto i suoi seggi e lo speaker non vota, questo dà ai Tory la maggioranza. “E’ stata una grande notte per il Partito conservatore”, ha commentato a caldo Cameron, ad ascoltarlo tra il pubblico la moglie Samantha. Cameron ha spiegato che “c’è la possibilita’ di costruire sulle fondamenta” gettate nella passata legislatura. La proiezione della BBC attribuisce 232 seggi ai laburisti e 56 ai nazionalisti scozzesi dello Scottish National Party (Snp). Il leader conservatore dovrà infatti vedersela con l’altra trionfatrice del voto, Nicola Sturgeon, che ha fatto piazza pulita dei seggi oltre il Vallo di Adriano (56 su 59), portando il partito a diventare di fatto l’unica forza regionale.
Alex Salmond, ex leader Snp che portò la Scozia al referendum, poi bocciato, sull’indipendenza della Scozia lo scorso 18 settembre, ha stravinto nel suo seggio di Gordon e non si e’ lasciato sfuggire la frase ad effetto: “Il ‘leone scozzese’ ha ruggito stamane in tutto il Paese”. Deluso Ed Miliband, che di fatto ha ammesso la sconfitta, dicendo che il prossimo premier ha “la responsabilità di tenere unita” la Gran Bretagna. Addirittura decimati i liberaldemocratici, che pagano duramente la condivisione del potere di governo: rischiano addirittura di scomparire visto che pezzi da novanta come diversi ministri (a cominciare da Vince Cable) non sono stai rieletti.