Mancano solo sei settimane alle elezioni inglesi, e il principale partito di governo britannico si trova a gestire un’economia in crescita supportata da un’inflazione pari a zero. Inoltre, il suo leader, David Cameron è di gran lunga il più popolare: l’Ukin, il partito per l’indipendenza del Regno Unito che inizialmente minacciava i conservatori è in calo nei sondaggi, mentre il Partito nazionale scozzese (Snp) potrebbe demolire il Labour in Scozia. Forti della credibilità economica i Tory sembrano avere in mano la vittoria, e secondo lo stratega elettorale del partito, Lynton Crosby, alla fine tutti questi elementi peseranno a favore, perche al momento della scelta, gli elettori preferiranno la certezza dello status quo.
Per il momento però, Conservatori e Laburisti restano testa a testa. Le motivazioni, secondo il settimanale “The Economist”, sarebbero diverse. Innanzitutto c’è il successo solo parziale del tentativo di Cameron di svecchiare l’immagine dei Tory: il premier ha fatto alcuni passi in questa direzione, ad esempio con la legalizzazione dei matrimoni omosessuali, ma il partito è ancora indietro tra le donne, i non bianchi e i giovani nel nord del Paese. In queste zone, secondo un sondaggio Ipsos Mori, il 40% dell’elettorato dichiara che non voterà mai Tory, contro il 33% di quelli che escludono la possibilità di votare Labour.
In secondo luogo, qualche passo falso è stato fatto dai conservatori, a partire dalle confessioni di Cameron, che ha escluso il terzo mandato prima di aver vinto il secondo. La spiegazione più convincente però sembra essere che il Labour ha una presenza più forte sul territorio. Il Road Tour 2015 ha cercato di colmare queste lacune, con scarsi risultati, dato che nei collegi più incerti hanno guadagnato terreno i Laburisti. Tuttavia a livello nazionale i conservatori sono più forti, godono di un maggiore sostegno da parte della stampa e dispongono di più risorse per la pubblicità. Secondo alcuni esperti questo non sarebbe sufficiente, infatti Paul Whiteley dell’Essex University afferma che conterà di più la campagna locale che quella sui media, a vantaggio dell’opposizione. Ciò non vuol dire che i Tory non possano vincere, anzi, è probabile che ottengano più seggi del Labour alla Camera dei Comuni. Quello che non è sicuro, è che ottengano più voti del 2010, e quindi la certezza di restare al potere.