Manca una settimana alle tanto attese elezioni legislative in Israele dove si dovranno rinnovare i 120 membri del Knesset, il parlamento unicamerale. Il premier Netanyahu a riguardo ha affermato che è in corso “una battaglia serrata” e che l’esito resta ancora incerto.
L’appuntamento è previsto il 17 Marzo e i seggi che chiuderanno alle 22:00 saranno monitorati dai tre canali più importanti della Tv israeliana, che pubblicheranno gli exit poll e e lo spoglio in diretta. Dopo il voto il presidente Reuven Rivlin consulterà i leader dei principali partiti affinché indichino il candidato con più possibilità di formare una coalizione di governo.
Attualmente Netanyahu, per tre volte premier, si è caratterizzato per una politica di forte opposizione ai negoziati sul nucleare iraniano e ai piani per la costruzione di nuovi insediamenti nei Territori palestinesi occupati. Sul versante interno d’Israele, il primo ministro ha inoltre portato avanti il programma di privatizzazioni e di risanamento dei conti pubblici. Dal fronte opposto invece, l’Unione sionista si è concentrata sull’economia e sull’espansione della spesa pubblica sia nel settore scolastico che della salute.
A sette giorni dal voto il 16% degli elettori israeliani sono ancora indecisi, secondo un sondaggio condotto dalla radio militare che spiega come i principali partiti hanno appianato la loro distanza con l’opposizione di centro-sinistra che riceverebbe oggi 24 seggi, mentre il Likud ne otterrebbe solo 21. Al terzo posto gli altri centristi Yair Lapid, in rimonta con 14 seggi. Questo vuol dire che sarà decisivo il voto degli “incerti”, che potrebbe portare a molte sorprese. Netanyahu resta però il candidato ritenuto più idoneo a ricoprire la carica di premier, con il 50 % delle preferenze, mentre il suo rivale laburista Herzog si attesta solo il 34% della fiducia.