Le legislative in Danimarca sono state vinte dalla destra conservatrice di Lars Lokke Rasmussen che ha ottenuto il 51,5% dei voti e la maggioranza necessaria a governare il Paese, grazie anche al risultato dal Partito del popolo danese. Questi ultimi, guidati da Kristian Thulsen Dahl, hanno conquistato il 21,1% delle preferenze puntando su una campagna xenofoba e anti-immigrati. Dahl infatti vorrebbe ritirare la Danimarca dal trattato di Schengen e ridurre massicciamente il numero di immigrati nel Paese. Il blocco di destra comprende il Partito del popolo danese Df, L’Alleanza liberale e conservatori e Venstre, il partito di Rasmussen.
La coalizione ha ottenuto 90 seggi, contro gli 85 della sinistra attualmente al governo e il risultato migliore è stato proprio quello raggiunto da Df, che ha ottenuto 37 seggi, 3 in più di Venstre e 15 in più rispetto alle precedenti elezioni. Il primo partito del Paese resta comunque quello del premier uscente Hellen Thorning-Schmidt, che da solo ha ottenuto il 26,3% dei voti guadagnando così 85 seggi. La premier, la prima donna a ricoprire questo ruolo nel Paese, ha comunque già comunicato le sue dimissioni dalla presidenza del gruppo.
“Quattro anni fa abbiamo riconsegnato le chiavi dell’ufficio del premier. Era solo un prestito. – ha commentato la vittoria Rasmussen – C’è una maggioranza che ritiene che la Danimarca abbia bisogno di un nuovo governo e ci ha dato la possibilità di riprendere quelle chiavi”.