Mobilitazione dell’Unione internazionale degli Ulema contro il mandato di arresto spiccato dall’Interpol su richiesta dell’Egitto nei confronti dell’88enne Yusuf al-Qaradawi vicino ai Fratelli Musulmani. Di doppia nazionalità egiziana e qatariota, al-Qaradawi si trova ora a Doha e la scorsa settimana si è difeso su Facebook dalle accuse di aver ordinato alcune uccisioni, come sostenuto dell’Interpol e dal Cairo. Le accuse sono di ”incitamento e collaborazione nel commettere un omicidio, aiuto nell’evasione di detenuti, atti vandalici e furti, incendi dolosi”.
La fuga a cui si fa riferimento è quella di esponenti dei Fratelli Musulmani e altri prigionieri durante la Rivoluzione del 25 gennaio 2011 che portò alla deposizione dell’ex presidente Hosni Mubarak. Tra gli evasi anche Mohammed Morsi, che vinse le elezioni presidenziali del 2012 in Egitto. ”Noi come scienziati e studiosi e tuti i musulmani -si legge in una nota ufficiale degli Ulema – in generale siamo sorpresi dall’inserimento del nome dello Sheikh Youssef al-Qaradawi nella lista dei ricercati internazionali dell’Interpol su richiesta delle autorità golpiste in Egitto”, recita il comunicato dell’Unione internazionale degli Ulema. L’organizzazione descrive il predicatore come un moderato e consiglia alla magistratura internazionale di stare attenta ai ”veri criminali, che saccheggiano, rubano, uccidono la loro gente, e il mondo sa chi sono”.