“Mi aspettavo l’assoluzione, ne ero certo”: ha commentato così Hosni Mubarak, la sentenza emessa oggi che solleva da ogni responsabilità per l’omicidio dei manifestanti nel gennaio 2011, durante una rivolta per chiedere le sue dimissioni. L’ex rais ha parlato alla tv Saba al Balad dalla sua stanza d’ospedale: da mesi, infatti, verte in condizioni di salute precarie.
“Finalmente il verdetto ha provato che non ho commesso reati – ha detto Mubarak dalla struttura sanitaria militare alla periferia sud del Cairo – Avevo fiducia in Dio e nella mia innocenza: non ho mai dato l’ordine di uccidere i manifestanti. Assolutamente no”. Malgrado le assoluzioni, l’ex presidente egiziano resterà nell’ospedale per scontare una pena a tre anni per appropriazione indebita di fondi pubblici.
Dopo l’assoluzione, le autorità del Cairo hanno chiuso l’accesso a piazza Tahrir, il luogo simbolo della rivoluzione della Primavera araba. Lo ha riferito il sito web del quotidiano Al-Ahram, precisando che la decisione è stata presa dopo che si erano diffuse voci di una manifestazione di protesta organizzata nella piazza dai familiari dei dimostranti uccisi dalle forze di sicurezza durante la rivolta.