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Egitto e Qatar verso la fine delle “ostilità”: i Fratelli musulmani disposti ad un accordo

In Egitto, i rapporti fra istituzioni e il gruppo dei Fratelli musulmani, da sempre complicato e instabile, potrebbe essere a una svolta: i leader del gruppo islamista, secondo quanto riporta il quotidiano panarabo con sede a Londra “al Hayat”, avrebbero aperto a una eventuale soluzione politica per porre fine alla crisi con l’attuale esecutivo di Abdel Fatah al Sisi. Il premier, infatti, è accusato dagli attivisti dell’antica organizzazione di essere il principale fautore della deposizione di Mohamed Morsi, nel luglio 2013.

Secondo quanto scrive il quotidiano, la riconciliazione fra Qatar ed Egitto, “è stata per Doha un’ancora di salvezza, necessaria per far uscire il gruppo islamista egiziano dall’isolamento, dopo un anno di violenti scontri e attacchi terroristici che non hanno fatto altro che inasprire ulteriormente le ostilità nei confronti dei Fratelli musulmani”. Un funzionario del Qatar ha confermato che il suo Paese è disposto a mediare per chiedere al gruppo islamista egiziano “di fermare l’escalation di violenza in Egitto, in cambio di un reinserimento nella vita politica del Paese”.

Dopo mesi di tensioni, lo scorso marzo era scoppiata un’aspra crisi tra le diplomazie dei due Paesi, a causa dell’attivismo dei Fratelli musulmani residenti in Qatar, contro l’Egitto e contro i governi dei paesi partner del Golfo, che hanno sostenuto al Cairo la destituzione del presidente islamista Mohammed Morsi.

Per mettere in evidenza il ritrovato rapporto fra Qatar ed Egitto, avviato grazie alla mediazione dell’Arabia Saudita, Doha ha deciso si sospendere le trasmissioni di “Mubasher Masr”, canale molto critico verso il Cairo: inoltre, il presidente egiziano al Sisi è stato citato dall’emittente televisiva “al Jazeera” senza essere definito come un “golpista”. Negli ultimi giorni si sono succedute diverse visite di funzionari qatarioti al Cairo, tra cui quella del capo dell’intelligence di Doha, lo sceicco Ahmed Nasser Bin Jassim al Thani, che ha avuto colloqui con alti funzionari della sicurezza egiziana.

Il passo più importante nel percorso che riavvicina i due Paesi è stato compiuto un mese fa, quando a Riadè stato firmato un accordo onnicomprensivo che ha permesso il ritorno degli ambasciatori dei paesi del Golfo a Doha, dopo otto mesi di assenza, e l’organizzazione di un summit dei capi di stato del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) nella Capitale del Qatar, che sarebbe altrimenti saltato.

Ma per una definitiva distensione, cruciale sarà l’incontro tra il presidente al Sisi e l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani, previsto in gennaio a Riad, capitale dell’Arabia Saudita: il meeting avverrà con il benestare del monarca saudita Abdullah che lo scorso novembre ha invitato le parti ad appianare ogni divergenza e a inaugurare “un nuovo capitolo delle relazioni tra i fratelli arabi”. Nel corso dell’incontro, al Sisi e Hamad discuteranno della “Rivolta del 30 giugno” che ha portato alla destituzione di Morsi segnando il ritorno al potere dei vertici militari.

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