L’Egitto ha adottato rigorose misure di sicurezza dopo gli appelli a scendere in piazza lanciati da alcuni movimenti, tra cui i Fratelli musulmani, dichiarati organizzazione terrorista dalle autorità. Una fonte della sicurezza ha detto all’agenzia Mena che “tutti gli ingressi nei governatorati del Cairo, Giza e Qalyubiya sono presidiati dalle forze dell’ordine per evitare che elementi del gruppo terroristico possano infiltrarsi in eventuali manifestazioni o proteste organizzate”.
Intense le misure adottate a piazza Tahrir al Cairo. Gli “appelli a manifestare – ha proseguito la fonte – mirano a creare uno stato di caos, che potrebbe portare a scontri tra cittadini e apparati della sicurezza. Chiunque violerà la legge o metterà a repentaglio la vita dei cittadini sarà trattato in conformità con la legge”. La giornata di protesta battezzata la “rivoluzione dei poveri” è stata organizzata via social network contro le politiche economiche del governo egiziano.
Intanto le agenzie della sicurezza del Nord del Sinai hanno annunciato lo stato di allerta in vista delle manifestazioni. Fonti e testimoni oculari hanno riferito all’agenzia Mena che strette misure a tutela dell’ordine pubblico sono state prese nel governatorato del nord del Sinai, con posti di blocco fissi e mobili nelle aree di ingresso e uscita. La sicurezza è stata rafforzata ad Arish, Rafah e Sheikh Zuwaid, mentre forze navali sono state dispiegate nel Mediterraneo nei pressi delle stesse città per evitare infiltrazioni terroristiche nel nord della Penisola. Inaspriti i controlli anche nella zona al confine con la Striscia di Gaza. Intensificati i controlli anche all’aeroporto del Cairo.