E’ di 9 poliziotti morti e 12 feriti il bilancio dell’attacco kamikaze contro un posto di blocco della sicurezza ad al-Arish, capoluogo della penisola del Sinai, nel nord dell’Egitto. Lo ha riferito una fonte della sicurezza locale, citata dall’agenzia di stampa Dpa. Secondo la fonte, rimasta anonima, un gruppo armato ha aperto il fuoco contro il checkpoint. Successivamente un attentatore suicida si è fatto saltare in aria a bordo di un camion della spazzatura.
Tra i feriti si contano nove reclute della polizia e tre civili. Le condizioni di sicurezza nel Sinai si sono progressivamente deteriorate dopo la destituzione, nel 2013, del presidente islamico Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani. Da allora, la provincia è stata teatro di numerosi attentati eseguiti da gruppi jihadisti contro le forze di sicurezza.
Nella stessa regione, il 31 ottobre 2015, si verificò l’incidente aereo di un volo della russa Metrojet nel quale persero la vita 224 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. L’aereo venne abbattuto da una bomba piazzata all’interno del velivolo.
Dopo Berlino e Gerusalemme est, dunque, un nuovo attacco è stato compiuto con un mezzo di trasporto pesante. Una modalità che sta diventando un vero e proprio marchio di fabbrica del jihadismo.