I ministri delle Finanze dell'Unione Europea hanno deciso di inserire 17 paesi nella lista nera dei paradisi fiscali, secondo quanto riferito da fonti europee, al termine di 10 mesi di dialogo in cui gli impegni assunti risultano insoddisfacenti. Altri 47 paesi saranno inseriti nella lista “grigia”, che comprende le giurisdizioni fiscali che hanno assunto impegni da verificare. Infine, 8 paesi colpiti dagli uragani sono stati esclusi da entrambe le liste e invitati a presentare impegni entro la prossima primavera prima di prendere una decisione.
La lista nera dei paradisi fiscali che l'Ecofin ha adottato sono stati inseriti Samoa, Bahrain, Barbados, Grenada, Guam, Corea del Sud, Macao, Isole Marshall, Mongolia, Namibia, Palau, Panama, Santa Lucia, Trinidad e Tobago, Tunisia, Emirati Arabi Uniti e Marocco. Nella lista grigia sarebbe inclusa anche la Svizzera.
La lista dei paradisi fiscali “rappresenta un progresso sostanziale” ha detto il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici ma “resta una risposta insufficiente all'ampiezza dell'evasione globale”. Perciò chiedo ai ministri “di evitare ingenuità sugli impegni: i Paesi che si sono impegnati a cambiare le leggi devono farlo il prima possibile”, e poi bisogna pensare a “sanzioni dissuasive”.