L’epidemia di Ebola sembra non arrestarsi. Secondo il nuovo bilancio stilato dall’Organizzazione mondiale della sanità, i decessi sono in continuo aumento e, nei tre Paesi più colpiti dall’epidemia, vale a dire Guinea, Sierra Leone e Liberia, si è arrivati a 4784 casi di infezione e a oltre 2400 morti. Inoltre il numero di nuovi casi sta crescendo a un ritmo più vertiginoso della capacità di fronteggiarli. Lo ha affermato il direttore generale dell’Oms Margaret Chan durante una conferenza stampa a Ginevra. Esiste però un’emergenza nell’emergenza. Secondo le stime fornite dalla Chan, mancano più di 1000 operatori sanitari per pensare di poter contrastare l’epidemia. “Ogni 70-80 letti per il trattamento dei casi – avverte – abbiamo bisogno di 200 tra medici, infermieri e pulitori professionali”.
“Abbiamo bisogno di almeno 1000 operatori da impiegare nei centri di trattamento presenti e futuri”, prosegue. L’Oms ha già impiegato quasi 500 persone in soccorso nei Paesi colpiti dall’emergenza e tutte le Nazioni a livello mondiale stanno dando il loro aiuto concreto inviando personale specializzato. Al momento, la Nazione maggiormente virtuosa è Cuba che ha promesso l’invio a breve di 165 operatori per un periodo di 6 mesi in Sierra Leone. Lo ha annunciato oggi il ministro della sanità cubano, Roberto Morales Ojeda. “Purtroppo – spiega Chan – benché tutti i Paesi stiano dando un supporto, la scala dell’epidemia è enorme, e anche lo sforzo deve essere aumentato”. La sconfitta della piaga dell’Ebola passa anche attraverso il coraggio dei tanti professionisti che mettono a rischio la propria vita per salvare più persone possibili.