Medici Senza Frontiere ha avviato la vaccinazione degli operatori che stanno cercando di contrastare l'epidemia di Ebola a Bikoro, Provincia dell'Equatore, in Repubblica Democratica del Congo (Rdc), dove nelle ultime settimane l'organizzazione umnitaria sta collaborando con il locale ministero della Salute e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). La profilassi, avviata nell'ambito di uno studio clinico, verrà offerta anche ai contatti dei pazienti colpiti dal virus.
Strategia
Il vaccino contro l'Ebola viene usato come parte della strategia globale di contenimento dei focolai e si è dimostrato altamente protettivo e sicuro durante la fase avanzata di studio effettuata nella precedente epidemia in Africa occidentale. Questo siero non è stato ancora registrato e viene utilizzato attraverso un protocollo che chiarisce le modalità di somministrazione del prodotto, accettato dalle autorità nazionali congolesi, dal Comitato Etico di Kinshasa e dal Comitato Etico di Msf.
Approccio ad anello
I partecipanti ricevono le informazioni sul vaccino prima di dare il loro consenso e vengono monitorati attentamente per un determinato periodo di tempo. La partecipazione è volontaria e la vaccinazione è gratuita.
La profilassi sarà effettuata sulla base di un approccio definito “ad anello“. Questo metodo richiede di identificare tutti i nuovi pazienti affetti dall'Ebola, con diagnosi confermata attraverso test di laboratorio, e risalire alle persone con cui sono entrate in contatto. Queste persone e i loro contatti – spesso membri della famiglia, vicini di casa, colleghi e amici del paziente – rappresentano l'anello. Anche gli operatori sanitari in prima linea nelle zone colpite hanno la possibilità di essere vaccinati, essendo le persone più a rischio di esposizione e trasmissione del virus. La vaccinazione delle persone che si trovano all'interno di questo anello garantisce la creazione di una zona “cuscinetto” – o anello protettivo – e impedisce l'ulteriore propagazione dell'infezione nella comunita'.