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Duro colpo per i jihadisti in Iraq: muore in un attentato un dirigente dell’Isis

[cml_media_alt id='2599']isis[/cml_media_alt] I ribelli sunniti dello Stato Islamico hanno subito un duro colpo, perché questa notte è stato “fatto fuori” uno dei loro dirigenti: il capo di stato maggiore delle forze irachene Babaker Zebari, infatti, ha annunciato che “aerei militari iracheni hanno attuato un’operazione conclusasi con la morte del braccio destro di Abu Bakr al Baghdadi, noto come Abu Hajr al Suri”. Zebari ha poi aggiunto che i raid sulla provincia di Ninive, nel nord dell’Iraq, “sono stati lanciati sulla base di informazioni precise, e il bersaglio è stato colpito”.
I bombardamenti sono avvenuti sulla fascia di territorio che comprende Mosul e Tal Afar, cittadine attualmente sotto il controllo dei miliziani dello Stato Islamico.

La notizia non è stata ancora confermata da fonti di informazione indipendenti, ma se reale potrebbe rappresentare una dura sconfitta per le forze sunnite che, dall’inizio dell’estate, stanno tenendo sotto assedio il nord di Siria e Iraq. Le forze armate del Califfato jihadista, negli ultimi giorni, hanno incassato diverse disfatte nella controffensiva da parte dell’esercito iracheno sostenuto da miliziani sciiti, combattenti curdi e mezzi di aviazione statunitensi: il sequestro della città di Amerli, la riconquista di alcune posizioni nei settori di un’autostrada strategica che collega Baghdad al nord del paese, e il recupero della località di Suleiman Bek, vicina al villaggio di Yankaja e a 175 chilometri dalla capitale.

Nel frattempo, a Baghdad, in un doppio attentato messo a segno ieri pomeriggio contro i quartieri sciiti Kadhimiyah e Karrata, hanno perso la vita 17 persone e altre 50 sono rimaste ferite. In queste ore, inoltre, il governo iracheno ha annunciato la firma di un accordo con Bp, il gigante petrolifero britannico. Il campo petrolifero coinvolto è quello di Rumalia, al confine con il Kuwait e tra i più importanti dell’Iraq, e l’intesa prevede l’aumento della produzione di circa 800.000 barili al giorno: l’equivalente di introiti miliardari per entrambe le parti.

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