Il quantitative easing andrà avanti fino alla fine di marzo o oltre se necessario. E’ quanto ha affermato il presidente della Bce, Banca Centrale Europea, Mario Draghi, intervenendo all’International Monetary and Financial Committee di Washington. Secondo Draghi la politica monetaria accomodante offre una “unica finestra di opportunità per l’attuazione di riforme strutturali”.
Il numero uno dell’Eurotower ha inoltre sottolineato come le riforme strutturali, insieme a un politica di bilancio che sostenga la crescita, ”consentiranno all’economia dell’area euro di raccogliere tutti i benefici delle misure di politica monetaria, portando a una crescita economica maggiore e sostenibile e rendendo l’economia più forte di fronte agli shock”.
“La ripresa in atto nell’area euro è sostenuta dagli sviluppi della domanda interna. Il Pil – ha aggiunto Draghi nel suo discorso -, è cresciuto nel secondo trimestre dello 0,3% trimestre su trimestre, dopo un aumento dello 0,5% nei primi tre mesi. Gli indicatori mostrano una resistenza nel dopo referendum in Gran Bretagna. La politica monetaria accomodante della Bce e il suo impatto sulle condizioni finanziarie stanno sostenendo la domanda interna. I prezzi bassi del petrolio e i progressi nell’occupazione, in parte legati alle riforme strutturali passate, dovrebbero continuare a sostenere i redditi e i consumi privati. I rischi all’outlook della crescita restano al ribasso”.