La definisce un’impresa “erculea”: è quella del rilancio dell’occupazione e della ripresa economica. Le parole sono del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, intervenuto oggi al vertice di Napoli.
Secondo il numero uno dell’Eurotower, per sostenere l’economia “ci vogliono riforme, meno tasse e certezze sui sentieri di finanza pubblica”: la politica monetaria ha fatto molto, “ma ci vuole un ambiente che abbia fiducia nel futuro per prendere i soldi in prestito dalle banche”. Gli istituti di credito, dal canto loro, devono prestare i fondi ricevuti dalla Bce a famiglie e imprese, ma “bisogna accelerare le riforme, ridurre il carico fiscale, avere certezza sul percorso dei conti pubblici”. Un discorso che non vale solo per l’Italia, spiega Draghi, ma per tutta l’Europa.
Sull’attuale situazione dei conti dell’Eurozona, Draghi ha spiegato: “Guardando al 2015, continuano a sussistere le prospettive per una moderata ripresa nell’area dell’euro”. Allo stesso tempo però, sottolinea il presidente della Bce, è probabile che “la disoccupazione elevata, la cospicua capacità produttiva inutilizzata, il perdurare di un tasso di variazione negativo dei prestiti bancari al settore privato e gli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori pubblico e privato continuino a frenare la ripresa”.
Sulle politiche di bilancio, Draghi invita i Paesi dell’Eurozona a proseguire “in linea con le regole del Patto di stabilità”. Questo, secondo il presidente, “dovrebbe riflettersi nei documenti programmatici per il 2015 che i governi si accingono a presentare”. Il patto, spiega “dovrebbe rimanere l’ancora della fiducia nella solidità delle finanze pubbliche e la flessibilità, consentita nell’ambito delle regole, dovrebbe permettere ai governi di far fronte agli oneri di bilancio connessi a grandi riforme strutturali”.