E' di almeno 38 morti e oltre 100 feriti il bilancio del doppio attacco compiuto a Baghdad. Lo riportano medi panarabi citando fonti del minitero degli Interni iracheno. In precedenza si era riferito di 25 uccisi e decine di feriti.
L'attacco
L'attentato è avvenuto nella centralissima piazza Tayaran, posizionata vicino al parco Umma, che la separa dalla piazza Tahrir, dove da quattro anni si svolgono quasi ogni venerdì manifestazioni di protesta contro la corruzione e la carenza di servizi pubblici. Il maggiore generale Saad Maan ha detto che il duplice attacco è avvenuto durante l'ora di punta nella piazza Tayran ed è stato realizzato da due attentatori suicida. Per il momento l'attentato non è stato rivendicato, ma le autorità non escludono che si tratti dell'Isis.
Il precedente
Gli attacchi di oggi sono avvenuti dopo che, sabato, un altro attentato sulla Piazza Adan, nel nord di Baghdad, aveva provocato 8 morti e 10 feriti, segnando una ripresa degli attacchi terroristici nella capitale irachena dopo diverse settimane di calma. In passato il Califfato ha rivendicato molti attacchi simili, compiuti soprattutto contro quartieri sciiti.
Mosul
Dopo la riconquista di Mosul il Daesh si è notevolmente indebolito in Iraq ma il suo potenziale bellico è ancora temibile. Nei giorni scorsi nell'ex roccaforte jihadista si è concluso il recupero dei cadaveri dei civili (2.585) sepolti sotto le macerie. “Quello che rimane da fare – ha spiegato Mohammad al Jiwari, direttore della Difesa civile della città, annunciando la fine delle operazioni – è il recupero dei cadaveri dei miliziani di Daesh, un compito che spetta alla municipalità di Mosul. Ma per quel che riguarda i civili, abbiamo concluso le operazioni, basandoci sulle informazioni delle famiglie”.
Inchiesta
Un'inchiesta realizzata nel dicembre scorso dall'Associated Press aveva concluso che tra i 9.000 e gli 11.000 civili erano rimasti uccisi nella battaglia per la riconquista di Mosul, dall'ottobre del 2016 al luglio del 2017. Secondo la stessa inchiesta, la Coalizione internazionale a guida Usa è responsabile dell'uccisione di almeno 3.200 di loro durante i raid aerei e i bombardamenti di artiglieria a sostegno dell'offensiva governativa. Un altro terzo del totale è composto da vittime delle violenze dell'Isis, mentre non è stato ancora possibile stabilire di chi sia la responsabilità delle altre morti, in zone e quartieri martellati da bombardamenti aerei, esplosioni innescate dall'Isis e colpi di mortaio lanciati da ogni parte.