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DOPO MESI DI TENSIONE LA TURCHIA RIAPRE ALLA NATO

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Oggi e domani si tiene ad Antalya in Turchia il vertice dei ministri della Difesa della Nato nonostante la recente insofferenza da parte del Presidente turco Recep Erdogan nei confronti dei suoi tradizionali alleati. I motivi della polemica sono molteplici: in primis, lo stallo dei negoziati con l’Ue che permetterebbero alla Turchia di entrare nell’Unione Europea e di aumentare così la sua sfera di influenza anche nel vicino Oriente; nonché il clima pre elettorale – le votazioni sono fissate per il prossimo 7 giugno – con le quali il Presidente spera di garantirsi quella maggioranza necessaria per poter cambiare alcuni articoli della Costituzione e poter così aumentare i propri poteri.

Altro tema caldo del vertice riguarda la crisi tra Russia e Ucraina. Ieri, da Bruxelles, Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha accusato Mosca di aver ammassato truppe al confine con l’Ucraina e di aver inviato armi pesanti militari nell’est del Paese, consentendo così ai separatisti filo-russi di poter lanciare attacchi praticamente senza preavviso. “C’è stato un rafforzamento russo – ha spiegato Stoltenberg durante una conferenza stampa – sia lungo i confini tra Russia e Ucraina che all’interno dell’Ucraina orientale, con un flusso continuo di equipaggiamento pesante, carri armati, artiglieria, munizioni, sistemi di difese aerea e addestramento”. Nel frattempo, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si è incontrato stamane a Sochi, sul Mar Nero, per discutere della crisi con il segretario Usa agli Esteri John Kerry. Lo rivela l’agenzia di stampa russa Ria citando una fonte diplomatica.

Milena Castigli: