Distensione fra India e Pakistan dopo gli incidenti degli scorsi giorni. Islamabad ha, infatti, liberato il pilota indiano Abhinandan Varthaman, catturato nei giorni scorsi dopo l'abbattimento del suo caccia. Il rilascio, come “gesto di pace” annunciato dal premier pakistano, Imran Khan, è avvenuto al confine di Wagah.
Riaperto spazio aereo
L'autorità per l'aviazione civile pakistana (Caa) ha anche annunciato la riapertura parziale dello spazio aereo, chiuso questa settimana per via dell'escalation di tensioni con Nuova Delhi. Secondo quanto ha reso noto il portavoce della Caa, Aamir Mehboob, la riapertura per i voli in entrata e uscita dagli scali di Islamabad, Peshawar, Karachi e Quetta è iniziata alle 18 ora locale (le 14 in Italia). Gli altri aeroporti, invece, verranno riaperti “gradualmente“. In un tweet la Caa ha invitato i viaggiatori a rivolgersi alle singole compagnie aeree per avere maggiori informazioni. La chiusura dello spazio aereo ha lasciato a terra migliaia di passeggeri in viaggio tra l'Europa e il Sud-Est asiatico. Le compagnie aeree hanno cancellato o spostato verso altre destinazioni decine di voli, colpendo 5 mila viaggiatori dagli aeroporti di Londra, Monaco, Parigi, Bruxelles, Milano, Vienna, Stoccolma, Zurigo, Copenhagen e Oslo.
Le tensioni
La nuova fiammata nel Kashmir (regione contesa fra i due Paesi) ha origine nell'attentato che due settimane ha provocato la morte di 42 membri delle forze di sicurezza indiane. L'attentato è stato rivendicato dal gruppo jihadista Jaish-e-Mohammad (Jem), che secondo il governo indiano sarebbe finanziato e coperto dal Pakistan. Entrambi i Paesi hanno richiamato gli ambasciatori e l'India ha reagito anche innalzando i dazi sulle importazioni. Successivamente il braccio di ferro si era aggravato. I jet di New Delhi avevano bombardato “accampamenti di estremisti” nel Kashmir pakistano, sostenendo di avere ucciso “350 miliziani” (un dato smentito dal Pakistan che sostiene siano stati uccisi 4 civili). Puntualmente, dopo meno di 24 ore, era arrivata la risposta di Islamabad con l'incursione di jet al di là del confine de facto in Kashmir. Una dimostrazione di forza cui era seguita la penetrazione nello spazio aereo pakistano dei due caccia indiani.