La Grand renaissance dam (Grd), cioĆØ la Diga della Rinascita, sul Nilo Azzurro, ĆØ una struttura che lāEtiopia sta costruendo vicino al confine con il Sudan. L’opera perĆ² nei mesi scorsi ha allarmato il governo del Cairo, preoccupato che questa rallenti la portata del fiume verso lāEgitto e danneggi un settore agricolo che dĆ lavoro a quasi un terzo della popolazione. In unāintervista allāemittente satellitare āSky News Arabiaā, il presidente etiope Mulatu Teshome ha assicurato che la diga non porterĆ alcun contenzioso tra lāEgitto e il suo Paese: āLa disputa non influenzerĆ le relazioni dellāEtiopia con il mondo araboā. TeshomĀ ha dichiarato inoltre che il 40% del progetto ĆØ stato completato e la prima parte sarĆ portata a termine entro il 1 giugno 2015, quando lāinfrastruttura sarĆ in grado di generare 700 megawatt di elettricitĆ .
Lo scorso giugno, a margine del summit dellāUnione africana a Malabo, il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi e il primo ministro etiope Hailemariam Desalegn avevano raggiunto un accordo per lāistituzione di una commissione suprema congiunta sui rapporti bilaterali e per la ripresa dei lavori dellāassemblea tripartita (composta Egitto, Etiopia e Sudan) sul progetto della diga. Questāultima si ĆØ riunita lo scorso agosto dopo otto mesi di stallo nei colloqui e ha deciso di nominare un nuovo gruppo di lavoro di dodici esperti provenienti da ogni paese, per studiare lāimpatto del progetto sulla regione e sulle sue risorse idriche. Il Cairo e Khartoum presenteranno i risultati degli studi entro sei mesi.
La Diga della Rinascita, progettata per essere la piĆ¹ grande struttura idroelettrica dellāAfrica, avrĆ un costo stimato di 4,7 miliardi di dollari e la sua realizzazione ĆØ stata assegnata da Addis Abeba allāitaliana Salini Costruttori. Lāintervento sarĆ finanziato direttamente dal governo etiope attraverso lāemissione di obbligazioni da collocare sul mercato interno e con un contributo di 1,8 miliardi di dollari da parte del governo cinese.