Lo scandalo dieselgate continua a produrre effetti. A leccarsi le ferite ora è la Porsche. La casa automobilistica tedesca è stata condannata a pagare una multa di 48 milioni di euro per il ruolo che ha avuto. Il Tribunale civile di Stoccarda gli ha contestato di non aver diffuso informazioni corrette sulle emissioni dei propri motori diesel. All’ex numero uno di Volkswagen, Martin Winterkorn, è contestato invece di non aver informato i mercati nel 2014 (un anno prima che scoppiasse lo scandalo) dei rischi legati alla falsificazioni dei dati sulle emissioni.
Le sentenze giudiziarie odierne – sottolinea l'Agi – potrebbero aprire la strada a diverse azioni legali avviate contro Porsche e VW a Stoccarda e Brunswick, con richieste per oltre nove miliardi di euro. Nel frattempo i magistrati tedeschi non di fermano: stanno indagando su VW, accusata di frode, manipolazione del mercato azionario e pubblicità ingannevole. Il Governo tedesco ha aperto la strada affinchè i clienti VW possano avviare un procedimento collettivo contro l'azienda e un'associazione dei consumatori sta pianificando un'azione per i primi di novembre.