L'abolizione al 100% dei dazi sull'import dalla Serbia è la precondizione posta dal presidente Aleksandar Vucic per riprendere il dialogo con il Kosovo.
Il nodo
Parlando in una conferenza al termine di un incontro con capo della rappresentanza serba in Europa, Sem Fabrizi, Vucic ha sottolineato la necessità di abolire quelle che ha definito “tasse incivili” imposte della autorità di pristina nei confronti dei prodotti serbi e bosniaci. Ciò al fine di riprendere il filo del dialogo e pervenire a un accordo che risolva tutti i problemi fra i due Paesi. La stessa richiesta è stata ribadita da Fabrizi. “Per noi la situazione è molto chiara – ha spiegato – il giorno stesso dell'abolizione dei dazi avevamo detto che erano in violazione dell'accordo Cefta sul libero scambio e di quello di stabilizzazione e associazione tra Kosovo e Ue (Asa). La nostra posizione è chiara e a più riprese abbiamo chiesto alle autorità di Pristina di abolire tale tassazione. Aspettiamo che lo facciano e continuiamo a esercitare pressione“.
Visto negato
La querelle travalica i confini dei due Paesi e si sposta sul piano internazionale. Il premier kosovaro, Ramush Haradinaj, ha lasciato intendere che il rifiuto della concessione del visto da parte degli Stati Uniti – che gli impedirà di partecipare alla “Colazione di preghiera” organizzata da Donald Trump – è legata proprio alle tensioni derivanti dal caso dazi. “Nell'atmosfera creatasi con l'aumento delle tariffe sulle merci serbe questa volta non andrò a Washington” ha annunciato. Gli Usa hanno chiesto categoricamente al Kosovo di abolire l'aumento della tassazione”.