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Dengue: cresce l'allarme epidemia in Asia

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La stagione delle piogge, che imperversano in tutta l'area asiatica, sta ridisegnando la mappa della diffusione dell'epidemia dengue. Come sottolinea il portale AsiaNews, il Paese più colpito è il Bangladesh, dove nel mese di luglio sono stati registrati più di 5.500 casi. Da quest'anno, ammontano a 10.000 i malati e almeno 35 le vittime accertate. Anche il Laos è falcidiato dall'epidemia: stando a quanto ha reso noto il Centro nazionale del Laos per il Laboratorio e l'Epidemiologia, fino a oggi sono accertati ben 31 decessi su circa 14.000 casi di infezione: circa il doppio rispetto al 2018, anno in cui la dengue ha ucciso 19 persone ed infettato oltre 6.000. Tenendo alto l'allarme, il ministro della Salute del Paese, Bounkong Syhavong, ha dichiarato: “In questo periodo dell'anno, quando le persone si ammalano, dovrebbero sospettare che la causa sia la dengue e dovrebbero richiedere analisi del sangue all'ospedale”.

Cos'è la dengue

Le zone asiatiche sono i contesti di maggiore diffusione della dengue perché colà sono presenti gli acquitrini, luoghi ottimali per la riproduzione delle zanzare. Il virus – in realtà si tratta di quattro serotipi – viene, infatti, trasmesso dalle zanzare dopo aver punto la persona infetta. Contagiata, la persona incuba il virus per circa una settimana, al termine della quale si verificano manifestazioni apparentamente influenzali, come vomito, nausea e febbre alta. L'aggressività del virus, oltre al suo contagio, porta alla completa disidratazione della persona fino al suo decesso. Allo stato attuale, sono in corso una serie di vaccini, ma la conoscenza del virus e del suo meccanismo è talmente recente che non sono ancora state approntate soluzioni efficaci. 

Emergenza in Bagladesh

Le testimonianze che vengono dal Bangladesh parlano di casi di contagio in aumento, a cui si unisce anche l'allarme psicosi dell'epidemia. Come riporta AsiaNews, in alcune strutture ospedaliere mancano i letti per i malati, mentre s'ignora l'entità dell'epidemia nelle zone rurali dove mancano i presidi sanitari. Nel frattempo, le autorità invitano i cittadini ad evitare le pozze di acqua stagnante e munirsi di zanzariere e repellenti. 

Un'epidemia in espansione

I recenti studi resi noti dalla rivista Nature Microbiology gettano un allarme nell'emisfero boreale. La probabilità di una significativa espansione del virus non è lontana, come testimonierebbero i focolai negli Stati Uniti orientali, sulla costa di Cina e Giappone e nell'entroterra australiano. Secondo quanto riportato dal quotidiano The New York Times, i ricercatori hanno stimato che, a livello globale, entro il 2080 potrebbero essere oltre due miliardi le persone a rischio di contagio, soprattutto gli anziani i bambini e i malati, soggetti fragili e, per questo, più esposti. Oggi, in tutto il mondo si registrano oltre 100 milioni di  casi di contagio da dengue con serotipi “aggressivi”. 

Scenario di diffusione dell'epidemia di Dengue entro il 2080 – Foto © Nature Microbiology

 

Marco Grieco: