Dopo la sconfitta elettorale della Csu in Baviera, Horst Seehofer si dice pronto a “discutere” del suo futuro politico, anche se ritiene che il contesto migliore per farlo si un congresso di partito. Il tutto, in ogni caso, avverrà dopo la formazione del governo bavarese, cioè tra il 12 novembre e la seconda settimana di dicembre. Prima bisogna votare la riconferma di Markus Soeder come governatore, “poi sono disposto ad affrontare un serio dibattito”.
Uscire dalla crisi
D'altronde, ha aggiunto Seehofer, “chi ha perso oltre il 10% dei voti non può semplicemente passare al prossimo punto dell'ordine del giorno”. La Csu, spiega ancora il ministro dell'Interno “deve affrontare urgentemente numerose questioni strategiche“. Alle elezioni per il rinnovo del Landtag bavarese, i cristiano-sociali (che a livello nazionale stanno insieme alla Cdu della cancelliera Merkel nella Grosse Koalition accanto alla Spd) hanno ottenuto il 37,2% dei voti, il peggior risultato dal 1950. Nel 2013 era stato il 47,7%, ossia la maggioranza assoluta. Tuttavia, il ministro esclude una fine prematura dell'alleanza di governo: “Noi vogliamo questa Grosse Koalition. Vogliamo che lavori con successo”.
Dove intervenire
Ammette, Seehofer, che nel dibattito sui profughi non sempre è stato trovato il “giusto stile e il giusto tono“, anche se lui ritiene di essersi sempre orientato “allo stato dei fatti“. Colpisce, da parte del presidente del partito conservatore bavarese, il passaggio in cui dichiara che la Csu deve “impegnarsi di più e meglio sui temi della politica ambientale e della difesa del clima”, e questo con l'esplicito obiettivo di riconquistare quegli elettori perduti a favore dei Verdi, che in queste elezioni hanno messo a segno una crescita di dieci punti arrivando a configurarsi come seconda forza politica del ricco Land meridionale. “Non si tratta di formare una coalizione con i Verdi, si tratta di recuperare i deficit del nostro partito“, ha aggiunto Seehofer.