Un passo importante quello compiuto nella East Room della Casa Bianca, dove Donald Trump ha accolto il vicepremier cinese Liu He per porre la firma che, di fatto, stabilisce una tregua nella guerra dei dazi commerciali fra Stati Uniti e Cina. Parterre di riguardo per siglare l'accordo che costituisce una ripresa dei rapporti fra i due Paesi, con l'ex segretario di Stato Henry Kissinger, il consigliere economico del presidente Larry Kudlow, il segretario al Commercio Wilbur Ross, la figlia-consigliere del presidente Ivanka Trump e il marito Jared Kushner presenti a supporto del presidente americano nelle ore immediatamente precedenti alla consegna in Senato degli articoli di accusa sul Kievgate, con processo per impeachment fissato a martedì prossimo. A quella tappa cruciale, però, Trump ci arriverà con in tasca un accordo che ristabilisce un clima di dialogo con Pechino dopo mesi di tensioni e sanzioni.
L'intesa
L'accordo prevede l'acquisto, da parte della Cina, di ulteriori 200 miliardi di dollari di prodotti e servizi americani, impegnandosi inoltre a una comunicazione costante sul mercato valutario al fine di scongiurare svalutazioni monetarie. In cambio, gli Stati Uniti si impegneranno a tirare una riga sui dazi, revocando le nuove tariffe del 15% scattate a dicembre complessivamente su 160 miliardi di dollari di prodotti cinesi. Secondo quanto previsto dall'intesa, in Cina arriveranno importazioni di prodotti agricoli statunitensi (punto fortemente caldeggiato da Trump) e incrementeranno gli investimenti nel settore energetico e finanziario. Il tutto corredato da inevitabili altolà fra i rispettivi contraenti, i quali si impegneranno entrambi a ripristinare le tariffe qualora uno dei due non rispettasse gli impegni presi.
Nonostante una parziale diffidenza, resta comunque soddisfazione per l'accordo raggiunto: Trump si è riferito al presidente cinese Xi Jinping chiamandolo “un grande amico che ci sta seguendo“, annunciando che “in un futuro non lontano” visiterà Pechino. Xi, da parte sua, ha fatto sapere che “l'accordo commericale dimostra che Cina e Usa possono appianare le differenze e trovare soluzioni ai problemi basate sul dialogo”.