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Dazi: è guerra tra Usa e Cina

Riesplode la guerra dei dazi tra Usa e Cina, all'ombra del G7, in programma in questi giorni a Biarritz in Francia. “Il nostro Paese ha perso, stupidamente, migliaia di miliardi di dollari con la Cina nel corso di tanti anni. Hanno rubato la nostra proprietà intellettuale a un passo di centinaia di miliardi all'anno e vogliono continuare. Non lo permetterò!”, ha affermato su Twitter Donald Trump annunciando i nuovi dazi al Made in China che partiranno il prossimo settembre e ottobre. “Non abbiamo bisogno di Pechino, e francamente, staremmo meglio senza”, ha quindi aggiunto.

Dazi

L'annuncio arriva al termine di una giornata di passione per le borse, che si sono piegate sotto il peso dei tweet del tycoon che non ha risparmiato nessuno, arrivando a definire il presidente cinese Xi Jinping un “nemico” come la risposta Usa all'annuncio di qualche giorno fa della Cina su nuovi dazi da 75 miliardi di dollari ai beni made in Usa nel Paese del Dragone. L'applicazione dei nuovi dazi americani – spiega Tgcom24.it – si articolerà in due fasi: su un primo gruppo di beni, i nuovi dazi saranno del 10% dall'1 settembre, mentre l'aliquota sul secondo gruppo sarà del 5%, effettiva dal 15 dicembre. La risposta cinese è al 10% sugli addizionali 300 miliardi di dollari di beni made in China colpiti in un primo momento dall'1 settembre, con una parte rinviata al 15 dicembre. Negli ultimi giorni, Pechino ha rinnovato l'invito all'amministrazione Usa a “ritrovarsi a metà strada” ed evitare la nuova escalation delle tensioni commerciali e i danni all'economia globale con la minaccia di recessione, che è in esame tra i leader del G7 in Francia. Un vertice che appare in salita e che il botta e risposta a suon di dazi di Usa e Cina non sembra facilitare.

Coldiretti

“La vendetta della Cina contro i nuovi dazi di Trump affossa le quotazioni della soia Usa e rischia di provocare uno sconvolgimento globale dei mercati agricoli oltre che di quelli finanziari”. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sull’andamento dei prezzi al Chicago Board of Trade, la Borsa di riferimento mondiale per il commercio agricolo, dopo l’annuncio della Cina di nuovi dazi su 75 miliardi di dollari di beni 'made in Usa' come ritorsione ai dazi americani operativi dall'1 settembre sull'import di prodotti cinesi.

“Ad essere colpito è anche il prodotto simbolo delle esportazioni agricole statunitensi in Cina che – per sostenere l’aumento del consumo di carne con i propri allevamenti è il principale acquirente mondiale della soia, ma ora la guerra dei dazi in atto con gli Usa potrebbe cambiare i normali flussi di mercato”. “La decisione interessa l’Unione Europea che – continua la Coldiretti – è il secondo importatore al mondo di soia ed ha praticamente raddoppiato le  importazioni di semi di soia statunitensi dal luglio 2018 al giugno 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con gli Stati Uniti che sono oggi il maggiore fornitore di semi di soia del Vecchio Continente, per effetto dell’accordo raggiunto tra il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il presidente americano Donald Trump per scongiurare la guerra dei dazi tra storici alleati”. “Il problema – precisa la Coldiretti – coinvolge direttamente l’Italia che è il primo produttore europeo con circa il 50% della soia coltivata e un raccolto pari a tre volte quella del secondo paese che è la Francia. L’estendersi della guerra dei dazi tra i due giganti dell’economia mondiale ai prodotti agroalimentare apre scenari inediti e preoccupanti nel commercio mondiale anche con il rischio di anomali afflussi di prodotti sul mercato comunitario che – conclude la Coldiretti – vanno attentamente monitorati per verificare l’opportunità di attivare, nel caso di necessità, misure di intervento straordinarie”.

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