Donald Trump ha imposto dazi del 30% all'importazione negli Stati Uniti di pannelli solari e ha annunciato anche una stretta sulle lavatrici. Si tratta di una decisione che prende le mosse dalle raccomandazioni della Us International Trade Commission, secondo la quale l'aumento delle importazioni di danneggia i produttori nazionali.
Linea dura
L'imposizione segnala la linea dura dell'amministrazione sugli scambi commerciali. Un messaggio che sembra diretto soprattutto alla Cina. ''L'azione del presidente chiarisce ancora una volta l'intenzione dell'amministrazione di difendere i lavoratori americani'' afferma il Dipartimento del commercio. Per i pannelli solari i dazi sono per quattro anni: il primo saranno al 30% poi caleranno gradualmente.
Ricorso in vista
La Corea del Sud, che si sente danneggiata dalla misura, ha annunciato che sottoporrà la questione alla Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Per il ministro del Commercio Kim Hyun-chong si tratta di una decisione “eccessiva che apparentemente costituisce una violazione delle disposizioni del Wto. Il governo Usa ha preso iniziative vedendo più alla situazione di politica interna che al rispetto delle leggi internazionali”.
Seul protesta
Con la nuova disciplina i dazi del 20% saranno applicati ai primi 1,2 milioni di lavatrici importate e nella misura del 50% oltre. Tariffe del 30% sono definite per i pannelli solari oltre i 2,5 gigawatt nel primo anno. Se le misure puntano a raffreddare la produzione domestica Usa dall'impennata dell'import, resta da dimostrare un legame tra le importazioni di prodotti coreani e i danni al settore americano. “Se sottoponiamo il ricorso al Wto possiamo vincerlo”, ha detto Kim, forte dell'esperienza di avvocato senior presso la divisione “Appellate Body Secretariat and Legal Affairs” del Wto dal 1999 al 2003. “Faremo fronte comune con le altre nazioni contro le pratiche di protezionismo commerciale“.
Disappunto
Samsung Electronics ha definito la mossa dell'amministrazione Trump “una grande perdita per consumatori e lavoratori americani” ricordando in una nota le oltre 600 persone assunte nel suo nuovo impianto in Carolina del Sud. “Le tariffe sono una tassa su ogni consumatore che vuole comprare una lavatrice. Ognuno pagherà di più senza avere altre scelte“. Lg Electronics ha invece espresso rammarico osservando soprattutto i danni che ricadranno sulla rete commerciali e sui consumatori americani. Lg sta mettendo a punto le operazioni per un impianto di lavatrici nel Tennessee. I produttori di pannelli solari sudcoreani hanno registrato nel 2016 un export verso gli Usa da 1,3 miliardi di dollari, piazzandosi al terzo posto nel mondo dopo Malaysia e Cina.