Al Baghdadi è stato ucciso. Questa la notizia che rimbalza da Mosca, con la significativa variante del “forse” che trapela dal comunicato arrivato dal Cremlino: “Secondo le informazioni che si stanno verificando attraverso diversi canali”, nel sobborgo a sud di Raqqa “era presente anche il leader dell’Isis Ibrahim Abu-Bakr Al Baghdadi, che è stato eliminato in seguito al raid”. Stando a quanto affermato finora, il califfo sarebbe stato ucciso il 28 maggio scorso ma, almeno per ora, resta l’obbligo del condizionale perché, anche nei mesi scorsi, il leader del sedicente Stato islamico era stato più volte dato per morto, specie dopo l’intervento dei membri della comunità internazionale nelle aree occupate dai jihadisti dell’Isis.
Notizie presunte
Il comunicato del Cremlino precisa che anche gli Stati Uniti erano al corrente del raid. La notizia, a ogni modo, riportata dall’Agenzia “Tass”, segue solo di alcuni giorni la medesima affermazione sulla sua sorte. All’inizio del mese di giugno erano circolate addirittura delle foto raffiguranti il presunto cadavere di Al-Baghdadi, in seguito identificate come false. Solo in un’occasione, secondo quanto riportato, il califfo sarebbe davvero stato ferito, trascorrendo diverso tempo in un ospedale di Raqqa. Le ultime testimonianze riportavano di un suo ripiego nella zona di confine tra Iraq e Siria.
Il raid
Nello stesso comunicato, le autorità russe hanno fornito alcuni dettagli del raid aereo il quale sarebbe stato preceduto dalla ricognizione di un drone sull’area interessata: l’attacco vero e proprio “è scattato alle 00.35 del 28 maggio ora di Mosca”. Stando alla nota stampa, il raid avrebbe portato all’uccisione di circa “una trentina di capi militari e almeno 300 miliziani”. Una descrizione del tutto simile a quella diramata dall’esercito dell’Iraq il 9 febbraio scorso, quando venne affermato il bombardamento da parte degli F-16 nel distretto di al-Qaim. A ogni modo, finora, non c’è stata nessuna conferma circa il destino del califfo.