Zombie, come i morti viventi del cinema. Questo il nome scelto per il virus che sta colpendo i cervi di 24 Stati Usa e due province del Canada. Un contagio che potrebbe diventare un allarme sociale, se dovesse contaminare l'uomo.
Allarme
L'allarme è stato lanciato dal Centro di ricerca per le malattie infettive dell'Università del Minnesota. “Siamo in una situazione ancora sconosciuta – ha ammesso a Usa Today il direttore del Centro, Michael Osterholm – è possibile che avremo casi di persone contaminate, e non saranno casi isolati, ma lo sapremo solo nei prossimi anni”. L'epidemia riguarda la carne di cervo e alce, il cui consumo negli Stati Uniti è diffuso: secondo dati forniti da Alliance for Public Wildlife, una ong a tutela della natura del Nord America, l'anno scorso sarebbero stati mangiati tra i 7 mila e i 15 mila animali infetti da quella che viene chiamata Cwd, Chronic Wasting Desease, una malattia degenerativa che colpisce il cervello degli animali.
Il morbo
Osterholm ha paragonato Zombie al morbo noto come “Mucca pazza” (Encefalopatia spongiforme bovina) l'epidemia che colpì il Regno Unito sul finire degli anni '90, causando la morte di almeno 156 persone e conseguenti divieti di consumo di bistecca con l'osso per diversi anni in numerosi Paesi europei, tra cui l'Italia. Gli esperti ammettono di non essere in grado di dire con certezza se Zombie colpirà anche le persone, ma il consumo di carne contaminata aumenterà le probabilità di un'infezione. E il consumo di carne di alce e di cervo cresce negli Stati Uniti, ogni anno, del venti per cento. I sintomi possono impiegare anche un anno prima di affiorare. Tra questi, una rapida perdita di peso, mancanza di coordinazione, lacrimazione e salivazione eccessiva, aggressività.