E'meglio che facciate oggi quel che comunque vi faranno fare domani”. Arriva dalla Grecia un consiglio per l'Italia, su come comportarsi rispetto all'altolĆ dell'Unione europea e su quanto da loro richiesto sui termini della Manovra. A dire la sua ĆØ il premier Alexis Tsipras, il quale avverte l'Italia di non insistere in modo radicale sui contenuti della Finanziaria per evitare di finire sull'orlo del baratro come accaduto al suo Paese, alzando comunque le mani in caso gli amici italiani avessero invece proprio questa intenzione: “Se invece avete unāaltra idea beā, allora good luck”. L'altra idea, in sostanza, sarebbe dire addio alla moneta unica, una decisione che secondo il premier greco sarebbe un harakiri per l'Italia dove, perĆ², l'ipotesi non sembra poi cosƬ di stretta attualitĆ . Ben piĆ¹ attuali, invece, le trattive in corso fra Conte e Juncker per trovare un terreno d'intesa, tra spread e deficit: un dialogo che, da quanto traspare,Ā potrebbe portare a qualche risultato se da entrambe le parti fossero disposti a concedere qualcosa.
Varoufakis: “Non chiamatelo reddito di cittadinanza”
Nel frattempo, a proposito di Grecia, sui contenuti della Finanziaria si ĆØ espresso anche l'ex ministro delle Finanze del Paese ellenico, Yanis Varoufakis, secondo il quale la riduzione quota 100 “dovrebbe andare avanti solo per i lavoratori manuali e quelli a bassa retribuzione, ma non per quelli con redditi piĆ¹ alti che lavorano in finanza, pubblica amministrazione o nelle professioni. Qualsiasi cifra venga risparmiata dovrebbe essere investita in progetti infrastrutturali verdi”. Per l'ex ministro, ascoltato dal Sole 24 Ore, anche il reddito di cittadinanza ĆØ una soluzione a tempo. Anzi, secondo lui anche il nome ĆØ ambiguo: “Tutto ciĆ² che il M5sĀ propone ĆØ un reddito minimo garantito standard che ĆØ subordinato all'accettazione di offerte di lavoro, anche se terribili”: “puĆ² aiutare alcuni italiani poveri per un po'”. Secondo Varoufakis, la propostaĀ “non offre alcuna soluzione al problema strutturale di ristagno di posti di lavoro e redditi a causa di investimenti molto bassi”. E, ricollegandosi ai temi trattati da Tsipras, non si sbilancia troppo nell'evidenziare possibili assonanze fra i casi Grecia e Italia: “La Ue, in entrambi i casi, sta creando una crisi finanziaria per costringere un governo ad arrendersi… L'Italia ĆØ troppo grande per fallire e per subire ricatti e troppo vicina a un'implosione finanziaria che nĆ© Ue nĆ© Bce hanno gli strumenti per affrontare”.