Il Giappone sta limando i dettagli di un piano di evacuazione dei cittadini nipponici dalla Corea del Sud nel caso di un conflitto armato con il regime di Pyongyang. Lo hanno riferito fonti ministeriali, spiegando che lo schema verrà condiviso con le principali agenzie governative e prevede il trasporto della popolazione di nazionalità giapponese, circa 38 mila persone secondo le ultime valutazioni, tramite l'impiego di aerei civili, e via mare, con l'ausilio di differenti tipi di imbarcazioni. Il gruppo più consistente di cittadini giapponesi si trova nella capitale sudcoreana Seul, e le stime non tengono conto di un ampio numero di turisti che si reca in Corea del Sud con regolare frequenza, malgrado l'esacerbarsi delle tensioni tra gli Stati Uniti e il Paese eremita. Un altro piano del governo nipponico prevede il trasferimento della popolazione di nazionalità giapponese nella città meridionale di Busan, dove opererebbero le navi veloci verso l'isola di Tsushima, all'interno della prefettura di Nagasaki. Da lì entrerebbero in funzione gli elicotteri delle Forze di autodifesa. Il piano finale verrà finalizzato dal Consiglio nazionale di sicurezza.
Gli obiettivi di un attacco
Secondo lo studio dell'European Council on Foreign Relations (Ecfr) sarebbero 16 gli obiettivi che la Nord Corea punterebbe in caso di lancio di un attacco nucleare preventivo. In cima all'elenco le “maggiori città statunitensi“, “Manhattan, la Casa Bianca e il Pentagono”, i maggiori centri della Corea del Sud e quelli del Giappone -incluse Tokyo e Seul – le basi americane nel Pacifico, così come le portaerei a capacità nucleare. Lo studio avverte tuttavia che, secondo le fonti nordcoreane, l'approccio di Pyongyang al nucleare è parte di una strategia “difensiva” e non “offensiva”.
Sbarco
Intanto un'imbarcazione con a bordo otto persone, presumibilmente pescatori nordcoreani, è stata rinvenuta sulla costa giapponese. La polizia nipponica ha spiegato che gli otto sono stati trovati nel porto turistico di Yurihonjo e sono stati presi in custodia. I pescatori hanno spiegato alle autorità che la loro barca ha avuto dei problemi e sono stati costretti ad attraccare. La guardia costiera giapponese avvista regolarmente imbarcazioni di pescatori nordcoreani nelle proprie acque territoriali, e spesso opera dei salvataggi. Secondo le autorità di Tokyo non si tratterebbe di spie o richiedenti asilo. I tentativi di fuga dalla Corea del Nord verso il Giappone via mare non sono frequenti, considerate le distanze. Uno degli ultimi tentativi risale al 2011, quando nove nordcoreani tentarono di raggiungere la Corea del Sud, ma finirono nel mar del Giappone.