I dazi americani sull'import dall'Unione europea di acciaio e alluminio scatteranno da mezzanotte. Lo ha annunciato il segretario Usa al Commercio, Wilbur Ross. Un'offensiva che certifica il fallimento delle trattative fra le parti e irrigidisce i rapporti tra Bruxelles e Washington. Sull'acciaio verrà applicata una tariffa del 25%, mentre sull'alluminio del 10%.
Difesa degli interessi
“L'Unione europea è pronta a far fronte a ogni tipo di scenario e a difendere gli interessi Ue e il diritto commerciale internazionale” ha detto il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas. La rappresentante dell'esecutivo comunitario ha ribadito che i contatti bilaterali sono proseguiti e ha aggiunto che “la Commissione si è impegnata in un dialogo di alto livello politico con gli Usa. Spetta agli Stati Uniti prendere una decisione”.
Pronti a rispondere
Angela Merkel ha avvertito che gli Stati membri risponderanno in maniera “ferma e unita” ai dazi. “Vogliamo essere esentati da queste tariffe” che sono “non compatibili” con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio. Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, da parte sua, ha messo in guardia dal protezionismo nel commercio globale. Maas ha detto che i partner internazionali potrebbero “non avere alcun interesse a cambiare la politica commerciale” per le nuove tariffe. “Per dirlo chiaramente: il protezionismo e l'isolamento per quanto riguarda il libero commercio devono essere tenuti lontani dal prendere il sopravvento sul libero scambio“.
Commercio multilaterale a rischio
In una nota congiunta il ministro giapponese del Commercio, Hiroshige Seko, e la commissaria Ue, Cecilia Malmstrom, hanno spiegato che “la politica dei dazi Usa potrebbe portare alla fine del sistema del commercio multilaterale basato sulle regole dell'Wto”. I ministri, si legge nel comunicato, “hanno condiviso la loro seria preoccupazione riguardo alle tariffe aggiuntive o quote su acciaio e alluminio, che ritengono non giustificate a livello nazionale per motivi di sicurezza. Inoltre, hanno convenuto che le misure in esame su auto e ricambi auto, se imposti, avrebbero un restringimento ancora maggiore per l'impatto che colpisce una parte molto consistente del commercio globale“.