Cuba è ufficialmente fuori dalla “black list” dei Paesi sponsor del terrorismo degli Stati Uniti. L’ordine è stato firmato oggi dal segretario di Stato americano John Kerry. Ormai la via intrapresa è quella di un totale disgelo tra i due Paesi, dopo l’annuncio della riapertura delle rispettive ambasciate, legata però a questo importante sigillo, da oggi nero su bianco.
Depennare Cuba dall’elenco, infatti, era una condizione posta da Raul Castro per la successiva riapertura delle sedi diplomatiche, e l’intenzione di trasformare il progetto in realtà era stata espressa al Congresso dal Presidente Obama, solo 45 giorni fa. Oggi è scaduto il periodo di attesa nel quale il Congresso avrebbe potuto opporsi alla decisione. Deputati e senatori avevano tempi fino a ieri per intervenire, ma non lo hanno fatto, lasciando intendere che il processo di riavvicinamento tra i due Paesi, che non hanno rapporti diplomatici dal 1961, procede senza intoppi.
La svolta storica è stata sancita da una calorosa stretta di mano e da un incontro bilaterale proprio tra Obama e Castro, il primo dopo 50 anni. I due presidenti si sono parlati di persona a Panama, durante il summit delle Americhe. Raul Castro aveva dichiarato alla stampa che i due Paesi avrebbero nominato i rispettivi ambasciatori subito dopo la rimozione di Cuba dalla lista di quelli considerati “terroristi”, che è avvenuta con una firma che rappresenta il primo passo per cancellare decenni di embargo e potrebbe far voltare finalmente pagina ai due paesi.