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Crollato il tunnel di un sito nucleare: almeno 200 morti

Lo scorso 10 ottobre un tunnel del sito nucleare di Punggye-ri, in Corea del Nord, è crollato, causando la morte di circa 200 persone. Lo riporta l'agenzia sudcoreana Yonhap, secondo cui l'incidente sarebbe avvenuto durante i lavori di scavo di un'altra galleria facendo balzare i timori sulla fuga di pesante radioattività.

In base a un report della nipponica Tv Asahi, circa 100 persone sarebbero rimaste intrappolate in un primo momento, mentre altre cento lo sarebbero successivamente state per un secondo crollo durante le attività di soccorso. L'incidente si ritiene sia effetto della sesta detonazione del 3 settembre, la più forte tra i test nucleari di Pyongyang, che avrebbe indebolito sottosuolo e sovrastante monte Mantap.

L'esplosione, misurata in circa 150 chilotoni e pari a 10 volte il quinto test, fu sufficiente a creare un terremoto di magnitudo 6,3. Da allora, dopo anche diverse scosse artificiali pur se di minore entità, gli esperti hanno messo in guardia dai seri rischi di collasso in qualsiasi momento della struttura, fortemente provata e e resa instabile dalle sei detonazioni. Nam Jae-cheol, capo della Korea Meteorological Administration, l'agenzia che sovrintende anche sui terremoti, ha detto ieri in un'audizione parlamentare a Seul che un'altra esplosione nucleare avrebbe potuto far crollare la montagna con il rilascio di materiale radioattivo. 

Intanto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel corso della conferenza finale della sua visita a Tokyo, ha detto che rafforzare le sollecitazioni sul regime di Pyongyang ha come scopo la risoluzione della crisi in modo pacifico, auspicando la completa denuclearizzazione della penisola coreana. Parole a cui ha fatto eco il premier nipponico Shinzo Abe, riferendosi all'urgenza del raggiungimento di un significativo dopo il fallimento del dialogo. Il governo di Tokyo e la Nato negli ultimi mesi hanno rafforzato la propria cooperazione dopo la visita di Abe al quartier generale della Nato di Bruxelles in luglio, insieme alla sottoscrizione di un accordo di collaborazione con l'Alleanza atlantica. Stoltenberg – che nel corso della sua visita di 4 giorni ha incontrato anche il ministro degli Esteri giapponese Taro Kono e della Difesa Itsunori Onodera – ha confermato che il Giappone e la Nato incrementeranno le esercitazioni congiunte per la sicurezza marittima, il miglioramento degli apparati di difesa per gli attacchi informatici e la lotta al terrorismo.

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