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Crisi Usa-Iran, Trump schiera i Patriot

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Si mobilita l'esercito americano che, in queste ore, predisporrà una batteria di missili Patriot nel Mar Rosso, come una sorta di precauzione a eventuali escalation con l'Iran. Al momento una mossa strategica ma, di sicuro, l'ingente spiegamento di forze che, oltre ai missili, prevede anche una flotta di guerra e un gruppo di bombardieri, già disposti nei giorni scorsi, aumenta il rischio che le minacce possano trasformarsi in qualcosa di più completo. Usa e Iran, dopo la decisione di Trump di tirare fuori il suo Paese dall'accordo sul nucleare, irritando non poco il governo Rohani, hanno dato vita a un progressivo innalzamento dei toni della contesa, lasciando sempre più intendere che lo scontro militare non è solo uno spauracchio ma una possibile e concreta minaccia.

L'escalation

Dal Pentagono, al momento, non sono arrivati ulteriori dettagli sulla mobilitazione dei Patriot ma, come riferito da una fonte della Difesa americana, sembra che la decisione sia scaturita da un rapporto dell'Intelligence, secondo il quale l'Iran avrebbe a sua volta disposto la mobilitazione dei sistemi di difesa missilistici, caricando alcune testate su piccole barche. Probabilmente è da qui che la scelta di ricollocare i Patriot nell'area mediorientale, dopo che questi erano stati rimossi da Bahrein, Giordania e Kuwait, è stata approvata dopo alcuni giorni di ragionamento, così da spegnere sul nascere i dubbi su un possibile armamento dell'Iran. Ora come ora, non è chiaro se le testate americane saranno collocate dove lo erano state in precedenza ma, nelle ultime ore, è stato rivelato che lo spiegamento di forze verrà rafforzato ulteriormente dalla nave anfibia Arlington, utilizzata per il trasporto di marines ma anche di altri veicoli militari, adatti a vari tipi di operazione.

Spiegamento di forze

Inevitabile che la disposizione delle pedine sulla scacchiera stia fortemente preoccupando la Comunità internazionale, sia per la preoccupante escalation che sta interessando Usa e Iran che per gli effetti che questa portebbe sortire in un'area di per sé fortemente instabile. A rincarare la dose, il mese scorso, ci aveva pensato lo stesso Donald Trump inserendo nella lista delle organizzazioni definite terroristiche anche i pasdaran dell'Iran, le Guardie della Rivoluzione, ricevendo risposte dai toni palesemente ostili. Ora, con l'invio della portaerei Uss Abraham Lincoln e i suoi 40 cacciabombardieri caricati a bordo, e l'annuncio della Arlington e dei Patriot, l'impressione è che ci si trovi davanti a uno scenario di guerra sempre più tangibile, con la speranza che non arrivi a concretizzarsi del tutto.

Mattia Damiani: