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Crisi Ucraina, la Nato cambia strategia: arrivano gli aiuti militari

Continua a crescere la tensione in Ucraina: la strage di civili non si ferma a un giorno dai bombardamenti di Donesk che hanno colpito un ospedale e alcuni edifici. Oggi il segretario di stato Usa ĆØ arrivato a Kiev per discutere eventuali forniture di armi americane allā€™Ucraina, richieste dal governo filo-occidentale per combattere i separatisti filorussi nellā€™est del paese. Se Obama aveva dichiarato di puntare solo sulle sanzioni per risolvere in maniera pacifica il conflitto, oggi la Nato si dice pronta a inviare 5 mila soldati perchĆ© ā€œla violenza continua a peggiorareā€ nel Paese e ā€œla Russia continua ad ignorare la legge internazionale e a sostenere i separatisti con armi sofisticate, addestramento e forzeā€, ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg a Bruxelles durante il quartier generale per lā€™incontro con i ministri della difesa.

Intanto il segretario di stato americano John Kerry da Kiev, dove si ĆØ recato per incontrare il presidente Petro Poroshenko e il premier Arseni Iatsenyuk ha dichiarato:”Non cerchiamo un conflitto con la Russia,Ā ma non possiamo chiudere gli occhi su quella che ĆØ una vera e propria aggressione da parte di mosca in Ucraina”. Nel tardo pomeriggio nella capitale ucraina sono giunti anche il presidente francese Hollande e la cancelliera tedesca Merkel per tentare di rimettere laĀ crisi sui binari negoziali. VenerdƬ poi iĀ due leader partiranno per mosca per incontrare Putin.

Dai ministri della difesa dei Paesi membri dellā€™alleanza atlantica anche lā€™annuncio della creazione di 6 nuovi centri di comando nellā€™est europeo, gestiti da unā€™unitĆ  centrale con sede in Polonia ā€œSi tratta di rafforzare la capacitĆ  di reazione della forza Natoā€œha spiegato il Segretario Generale Nato Jens Stoltenbergā€œOggi stimata in 13.000 unitĆ . Mi aspetto si arrivi almeno a 30 mila uomini. Una parte di questi, circa 5 mila uomini, servirĆ  a predisporre il meccanismo di reazione rapida in caso di emergenzaā€. La reazione di Putin non si fa attendere, infatti ha firmato un decreto per mobilitare per due mesi i riservisti, e sarĆ  anche aperto un centro di addestramento in Georgia.

Lā€™alto rappresentante della politica estera, Federica Mogherini, ha chiesto ieri un immediato cessate il fuoco di almeno tre giorni nella zona di Debaltseve, cittadina nella provincia di Donetsk, dove si ĆØ registrato un aumento dei combattimenti. Secondo la Mogherini ā€œbisogna fermare la spirale di violenza nellā€™Est dellā€™Ucraina. ā€“ prosegue – Ā I combattimenti nella zona stanno provocando gravi sofferenze alla popolazione e stanno minando gli sforzi per una soluzione pacificaā€.

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