La crisi siriana e il ruolo giocato dalla Russia saranno al centro del vertice tra Benjamin Netanyahu e Vladimir Putin che si svolgerà a Mosca la prossima settimana. Lo ha annunciato il governo israeliano in una nota pubblicata oggi sul proprio sito web istituzionale. Inoltre, il primo ministro dello Stato ebraico – si legge ancora nella nota – “esprimerà le proprie opinioni riguardo alla minaccia che per Israele risulterebbe dall’invio di armamenti più moderni in Siria a causa della possibilità che questi vadano a finire nelle mani di Hezbollah o di altre organizzazioni terroristiche”.
La notizia della visita di Netanyahu è stata confermata dal Cremlino. L’incontro, che si terrà il 21 settembre, avviene in un momento particolare per Israele. La Spianata delle Moschee continua a essere luogo di scontri tra polizia e attivisti palestinesi. Il premier ha sottolineato che Israele è impegnata a mantenere lo status quo della Spianata delle Moschee e che non permetterà che le visite degli ebrei al Monte del Tempio vengano interrotte dalle violenze dei rivoltosi.
“Combatteremo con ogni mezzo necessario contro sassaiole, bombe incendiarie e artigianali e nei confronti di chi lancia razzi per colpire civili o agenti di polizia”, ha detto Netanyahu all’inizio della riunione. L’ufficio di gabinetto ha deciso un rafforzamento delle misure restrittive in diverse aree di Gerusalemme, e ha discusso cambiamenti alle regole d’ingaggio da parte delle forze dell’ordine e un aumento delle pene minime per reati come il lancio di pietre e bombe incendiarie, che durante gli scontri di questi giorni a Gerusalemme hanno causato la morte di un cittadino israeliano colpito mentre viaggiava nella sua auto, Alexander Levlovich.