Bruxelles interviene ancora per rispondere alla crisi umanitaria del Sudan del Sud con un ulteriore contributo da 20 milioni di euro. Il nuovo finanziamento, si legge in un comunicato della Commissione Europea, è destinato all’assistenza delle persone più vulnerabili del Paese africano, dove il conflitto è esploso nel dicembre 2013 producendo, sinora, 1,3 milioni di sfollati. Con l’ultima tranche l’impegno dell’Ue per il 2014 sale a 120 milioni di euro mentre quello complessivo arriva a 245 milioni.
“Nel Sudan del Sud si sta verificando una catastrofe umana di proporzioni allarmanti” ha affermato il Commissario europeo uscente per la Cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, Kristalina Georgieva. “Il Paese sta affrontando la peggiore crisi alimentare nel mondo, che coinvolge più di metà della sua popolazione, cioè circa 7 milioni di persone. Circa 50 mila bambini rischiano di morire se gli aiuti di emergenza non arrivano subito. Con questo finanziamento ci occuperemo – ha proseguito la Georgieva – dei bisogni umanitari di base dei gruppi più vulnerabili, ma senza la pace il tributo di sofferenza umana è destinato solamente a continuare e a crescere”.
La situazione nella zona sta drasticamente peggiorando a causa delle recenti inondazioni che hanno provocato epidemie di colera, malaria ed epatite. Con la stagione della semina, andata persa a causa dei combattimenti, e con la stagione delle piogge in corso gran parte del Paese al momento è inaccessibile via terra. “Le operazioni di soccorso resteranno inadeguate fintantoché il conflitto andrà avanti. E’ responsabilità dell’amministrazione politica del Sudan del Sud porre fine alla sofferenza dei suoi cittadini” ha aggiunto il Commissario.
Per assistere la popolazione si sta provvedendo alla distribuzione di cibo e di materiali indispensabili per evitare un ulteriore deterioramento della situazione della sicurezza alimentare. I nuovi fondi europei, in particolare, mirano a soddisfare le esigenze di base di oltre un milione di sfollati interni, fornendo loro riparo, acqua, igiene e protezione, in particolare per i bambini e le donne. I nuovi stanziamenti saranno erogati attraverso i partner umanitari della Commissione europea, che comprendono le agenzie dell’Onu e le organizzazioni non governative (Ong).