La chiusura di Al Jazeera, una delle condizioni imposte da Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Bahrain al Qatar per chiudere la crisi diplomatica in corso nel Golfo Persico, assesterebbe un duro colpo al pluralismo dei media in una regione che già soffre di gravi restrizioni per la stampa. Lo ha affermato il relatore speciale dell’Onu per il diritto alla libertà di opinione e di espressione, David Kaye, in una nota pubblicata oggi a Ginevra. “Questa richiesta rappresenta una grave minaccia per la libertà dei media, se gli Stati, con il pretesto di una crisi diplomatica, adottano misure per ottenere lo smantellamento di Al Jazeera“, ha precisato Kaye. Il relatore Onu si è rivolto alla comunità internazionale affinché chieda ai quattro governi di non portare avanti la pretesa.
Non si ferma intanto l’opera della diplomazia per trovare una soluzione alla crisi. Nei giorni scorsi il ministro italiano degli Esteri, Angelino Alfano, ha avuto colloqui telefonici con l’omologo del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani, con il vice premier e ministro degli Esteri del Kuwait, lo sceicco Sabah Al-Khaled Al-Hamad Al-Sabah, e infine con il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, Adel Al-Jubeir. Alfano ha espresso preoccupazione per l’impatto umanitario della crisi, affermando che “l’Italia sostiene fermamente gli sforzi di mediazione messi in atto dall’Emiro del Kuwait, sceicco Sabah Al Hamad Al Sabah, al fine di ristabilire l’unità e l’armonia all’interno della regione, anche attraverso l’azione del Consiglio di cooperazione del Golfo dove il Kuwait esercita attualmente la presidenza di turno”.
Alfano ha anche evidenziato gli stretti rapporti di amicizia e collaborazione dell’Italia con tutti i Paesi del Golfo, in virtù dei quali il governo di Roma è attivamente impegnato a dare il pieno contributo a favore del ristabilimento di un clima di fiducia tra gli attori coinvolti. “L’Italia raccomanda a tutte le parti coinvolte di adoperarsi per risolvere con rapidità le tensioni e di astenersi da qualunque azione che possa compromettere ulteriormente la situazione”, questo l’auspicio espresso dal ministro ai suoi interlocutori.