“Chiediamo una risoluzione della crisi” e del blocco cominciato 90 giorni fa, “basata sul dialogo”. Così il il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani, in un appello rivolto ai Paesi arabi che hanno unilateralmente interrotto i rapporti diplomatici con Doha, accusata di sostenere il terrorismo. Da Bruxelles l’esponente del governo qatariota ha invitato i vicini a “sedersi a un tavolo e discutere, come si fa nel mondo civilizzato”.
Da quando hanno “imposto” il loro “blocco illegale“, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein ed Egitto “hanno fallito nel legittimare le misure senza precedenti che hanno intrapreso contro il Qatar”, ha accusato il ministro. Il Kuwait, mediatore nella crisi, “ha scritto tre settimane fa a tutti i Paesi chiedendo l’apertura di un dialogo, ma finora solo il Qatar ha risposto”, ha continuato Al-Thani, secondo il quale i Paesi del Golfo vogliono “continuare il blocco e non cercare di trovare una soluzione“.
Lo sceicco ha anche espresso apprezzamento per l’iniziativa del presidente Usa, Donald Trump, che ha telefonato al re Salaman dell’Arabia Saudita chiedendo di trovare una soluzione diplomatica. “L’Iran è un paese vicino per tutta la regione del Golfo, e la geografia non può essere cambiata dai leader”, ha proseguito il ministro rispondendo a chi accusa Doha di avere una “relazione speciale” con Teheran. Il problema, secondo il qatariota, è che i Paesi del blocco “non accettano opinioni diverse dalle loro” e “credono che chiunque le abbia sia un terrorista”. “La politica del Qatar in Siria resterà la stessa”, ha poi rassicurato il ministro, che ha sottolineato l’impegno del suo Paese come “membro attivo” della coalizione globale contro il terrorismo.