Gli Stati Uniti e la Nato osservano con preoccupazione l’aumentare della tensione tra Russia e Ucraina a causa della penisola di Crimea. Washington si è detta “estremamente inquieta” e ha invitato le parti ad evitare una “escalation”. Intanto, un portavoce della Nato fa sapere che l’organizzazione sta “monitorando da vicino e con preoccupazione le crescenti tensioni tra Russia ed Ucraina”.
Il funzionario ha anche aggiunto: “notiamo che l’Ucraina ha respinto con forza le accuse della Russia e chiarito che Kiev è impegnata a ristabilire la sua integrità territoriale esclusivamente con mezzi politici e diplomatici. Inoltre notiamo che la Russia non ha fornito alcuna prova tangibile delle sue accuse contro l’Ucraina”. “La recente attività militare della Russia in Crimea – ha specificato il portavoce Nato – non aiuta ad allentare le tensioni. Chiediamo alla Russia di lavorare per la calma e la de-escalation. Siamo profondamente preoccupati anche dalla recente impennata della violenza nell’Ucraina orientale e per l’aumento delle violazioni del cessate-il-fuoco lungo la linea di contatto, in primo luogo da parte di militanti sostenuti dalla Russia. Chiediamo a tutte le parti di tornare al tavolo del negoziato e di lavorare per una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina con mezzi pacifici e diplomatici. La chiave è la piena messa in atto degli accordi di Minsk” ha concluso il funzionario”.
Dello stesso avviso il portavoce del Dipartimento di stato americano, ELizabeth Trudeau: ” è ormai tempo di ridurre le tensioni e di ritornare al dialogo”, ha detto Trudeau.
Intanto, il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha innalzato il livello di allerta dell’esercito lungo la frontiera con la Crimea dopo che Mosca ha accusato Kiev di avere tentato “incursioni” nella penisola annessa dalla Russia nel 2014. Dal canto loro i servizi di intelligence russi hanno annunciato di avere sventato degli “attacchi terroristici” da parte di militari ucraini.