E' cresciuto del 5% a maggio il numero degli arresti di immigrati clandestini che tentato di entrare negli Stati Uniti attraverso il confine messicano. Lo si legge nei dati diffusi dal dipartimento per la Sicurezza nazionale. Un trend costante da tre mesi.
Il fenomeno
Il pugno di ferro del presidente Donald Trump contro l'immigrazione illegale si traduce in fermi ed espulsioni, ma non sta scoraggiando i flussi migratori verso gli Usa. Secondo gli esperti, il momento particolarmente favorevole per l'economia americana con l'indice di disoccupazione calato al 3,8% potrebbe essere uno dei fattori che sta determinando l'aumento dei tentativi di immigrazione. La polizia di frontiera ha arrestato oltre 50.000 persone a maggio.
Tolleranza zero
“Questi numeri – ha detto in un comunicato un portavoce del ministero – mostrano che nonostante l'amministrazione Trump stia ripristinando il ruolo della legge, per distruggere i cartelli, i contrabbandieri tutti gli altri nefasti attori, occorrerà uno sforzo prolungato e un impiego continuativo di risorse per mesi”. La lotta all'immigrazione clandestina è infatti una delle più importanti partite su cui si gioca la credibilità del presidente Trump. Le politiche di “tolleranza zero” promosse dalla Casa Bianca hanno portato anche ad una serie di criticatissime operazioni di polizia risultate nella separazione di un numero sempre maggiore di famiglie. In due settimane, 658 minorenni sono stati allontanati dai genitori, almeno secondo le stime fatte dall'opposizione democratica. Eppure il numero delle persone che cerca di oltrepassare il confine continua a crescere, aumentando il nervosismo all'interno della West Wing e la frustrazione del presidente nei confronti dell'operato della ministra per la sicurezza nazionale Kirstjen Nielsen.