Il contingente turco nella provincia di Idlib è destinato ad aumentare. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, dopo l'accordo siglato tra Mosca e Ankara per la creazione di un'area demilitarizzata.
L'annuncio
“Abbiamo la necessità di incrementare la nostra presenza militare per proteggere i confini di Idlib e garantire la sicurezza dei civili. Le truppe russe si occuperanno di evitare che i soldati del regime siriano penetrino nella città ed evitare così che vi siano scontri”. Queste le parole di Cavusoglu, il quale ha poi confermato che i dodici check point allestiti dalla Turchia nell'area di Idlib continueranno ad essere operativi. “Idlib non cambia status, – ha garantito il capo della diplomazia di Ankara- i confini della città saranno protetti così come stabilito dal protocollo siglato a Sochi“.
L'accordo
L'intesa firmata dal presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e dal collega russo, Vladimir Putin, prevede che a Idlib venga creata un'area demilitarizzata che divida le zone sotto il controllo dei ribelli e quelle controllate dal regime del presidente siriano Bashar Al Assad. Una de-escalation zone di 15-20 chilometri, che consentirà, secondo i piani a partire dal 15 ottobre, di eliminare i ribelli senza colpire i civili, una priorità per la Turchia che vuole evitare nuovi flussi di profughi verso i propri confini. “I gruppi islamisti saranno eliminati, ma i civili rimarranno nelle proprie case”, ha garantito Cavusoglu, aggiungendo che le armi pesanti di Ankara rimarranno ad Idlib fino al prossimo 15 ottobre.