Il muro europeo dell’austerità comincia a mostrare qualche crepa importante, infatti il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker avrebbe intenzione di abolire la Troika. Il trio di istituzioni formato da Bce, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea, non dovrà più presentarsi ad Atene come soggetto istituzionale. “Dobbiamo trovare un’alternativa in tempi rapidi”, ha spiegato Juncker, concedendo una prima apertura, simbolica forse ma sicuramente molto significativa, al neo Premier greco Tsipras. Dopo la vittoria elettorale il neo premier greco aveva dichiarato di non voler collaborare con la Troika, alzando così un polverone. Anche la Germania ha aperto a questa possibilità a patto che Atene confermi i suoi impegni sul piano delle riforme e del debito.
Ma c’è anche un altro punto in cui Junker vorrebbe venire incontro a Tsipras, quello relativo all’incremento del salario minimo per i dipendenti greci del settore privato. Dopo i toni aspri utilizzati nei confronti dei partner europei, la scorsa settimana il premier greto ha segnalato una certa disponibilità al compromesso e ha preso in considerazione l’idea di prendere una linea comune con i creditori: “Nonostante ci siano prospettive molto diverse, sono sicuro che riusciremo a trovare un accordo soddisfacente per entrambe le parti, per la Grecia e per l’Europa intera”. Spaventa forse da entrambe le parti la possibilità di lasciare insoluto il debito greco.
Dopo il tour di accordi bilaterali del ministro delle Finanze Varoufakis, inizierà questa settimana anche quello del neo-premier: Tsipras incontrerà i capi di governo di Francia e Italia, ma anche il presidente Juncker e il governatore della Bce, Mario Draghi, cercando di trovare una soluzione di compromesso rispetto alle posizioni aspre delle settimane scorse.