Salvare dall'estinzione il rinoceronte bianco del Nord, una specie di cui restano sul pianeta soltanto due femmine dopo la morte dell'ultimo maschio nel 2018. E' la missione del progetto BioRescue che, riferisce Adnkronos, vede in prima linea l'italiano Cesare Galli, “papà” del primo toro clonato Galileo e della prima cavalla “fotocopia” Prometea e fondatore di Avantea, laboratorio di tecnologie avanzate per la riproduzione animale e la ricerca biotecnologica con sede a Cremona. Presentato in conferenza stampa a Berlino, il programma di ricerca trova il sostegno della Germania grazie a una sovvenzione di 4,2 milioni di euro che il governo tedesco mette a disposizione delle istituzioni nazionali coinvolte: l'Izw, Leibniz Institute for Zoo and Wildlife Research, e il Mdc, Max Delbrück Center for Molecular Medicine in the Helmholtz Association. Sono meno di 30.000 i rinoceronti al mondo, suddivisi in cinque specie: 20.000 rinoceronti bianchi meridionali (soprattutto in Sudafrica), 5.000 rinoceronti neri (in Africa meridionale e orientale), 3.500 rinoceronti indiani con un solo corno (in India e Nepal), meno di 100 rinoceronti di Sumatra, 60 rinoceronti di Giava. Lo rende noto la ong animalista Wild Aid sul suo sito. Della specie rinoceronte bianco settentrionale sopravvivono solo due esemplari femmine, nella riserva kenyana di Ol Pejeta.
I risultati della ricerca
L'iniezione di fondi arriva dopo i risultati pubblicati su “Nature Communications” l'anno scorso, quando per la prima volta al mondo fu annunciato lo sviluppo di embrioni vitali e linee di cellule staminali embrionali da rinoceronti bianchi presso Avantea. Il successo dell'iniziativa, come è stato per la produzione dei primi embrioni – spiegano dal laboratorio cremonese – dipende dalla collaborazione di Avantea come laboratorio leader per le embriotecnologie e altre istituzioni internazionali come il Safari Park Dvůr Králové (Repubblica Ceca) per l'accesso agli animali e l'Università di Kyushu (Giappone) per la differenziazione delle cellule germinali. Avantea finanzierà l'iniziativa con le proprie risorse e con donazioni ricevute attraverso la sua Fondazione. “Avantea – annuncia il laboratorio – sarà uno dei principali attori nel progetto ricevendo ovociti dalle femmine Swr (rinoceronte bianco del Sud) e Nwr (rinoceronte bianco del Nord) per produrre ulteriori embrioni per gli studi sul trasferimento embrionale e sugli embrioni Nwr puri e per la derivazione di linee di cellule staminali embrionali maschili, evidenzia Adnkronos. Anche il trasferimento nucleare di cellule somatiche verrà valutato utilizzando ovociti di diverse specie e cellule somatiche di Nwr”. “La situazione per il rinoceronte bianco del Nord è particolarmente critica”, ricordano da Avantea: “Dopo la morte dell'ultimo toro, Sudan, nel marzo 2018, rimangono solo due femmine: Najin e Fatu”, che “vivono nella Ol Pejeta Conservancy in Kenya. Avantea continuerà a fornire la sua esperienza leader a livello mondiale nelle biotecnologie riproduttive come contributo chiave per contribuire a salvaguardare il futuro del rinoceronte bianco settentrionale”. Ma la riproduzione assistita non sarà mai la soluzione definitiva al problema dell’estinzione delle specie. L’esperienza insegna che i risultati sul campo sono inferiori a quelli ottenuti in laboratorio. Per proteggere le specie dalla sesta estinzione di massa a cui stiamo assistendo, è necessario un impegno politico che affianchi strategie hi tech come la fecondazione in vitro a misure tradizionali, come la lotta al bracconaggio e la tutela delle foreste.