Preoccupato dal sempre maggior numero di consensi che la leader del Front National e candidata alla corsa per l’Eliseo, Marine Le Pen, riesce ad accumulare, Francois Hollande scende in campo e lancia un appello alle diverse forze politiche. La strategia suggerita dal presidente francese, che si avvia alla conclusione del suo mandato, è quella di fare coesione “per fare blocco” contro la candidata di estrema destra. Ma a destare preoccupazione ad Hollande, non c’è solo la Le Pen sempre più vicina alla poltrona di presidente, ma anche il numero crescente di leader della sinistra che avrebbero intenzione di appoggiare Emmanuel Macron e non il vincente delle primarie, Benoit Hamon.
Una candidatura in extremis
Ma un’altro colpo di scena potrebbe cadere come un fulmine a ciel sereno sulla scena politica francese. Infatti, a un mese e mezzo dal primo turno delle presidenziali, si sta facendo strada – dopo il passo indietro dello scorso dicembre – la possibilità di una candidatura in extremis dell’attuale presidente Hollande. Una “pazza idea”, come la definisce Le Parisienne, che avrebbe lo scopo di frenare la corsa all’Eliseo della leader di estrema destra, Marine Le Pen. Il giornale d’Oltralpe ha spiegato che l’attuale titolare dell’Eliseo ha raccolto nella massima discrezione le 500 firme di patrocinio necessarie. Inoltre, secondo alcune fonti giornalistiche, Hollande si riserverebbe di scendere in campo soltanto nel caso che Emmanuel Macron calasse nei sondaggi e che il vincitore delle primarie, Benoit hamon, continuasse a restare così basso.
Spaccature interne al Partito Socialista
Nonostante dal palco del Consiglio dei Ministri Hollande chieda coesione e unità, il partito socialista appare spaccato come non mai. Come riportato dall’Ansa, fonti attendibili danno come imminente la pubblicazione di un documento da parte di pesi massimi del PS che – disobbedendo alla disciplina delle primarie – non voteranno Hamon ma Macron. Tra i firmatari ci sarebbero, fra gli altri, Jean-Yves Le Drian e Claude Bartolone, ministro della Difesa e presidente dell’Assemblée Nationale. Potrebbero confluire altri due pesi massimi del governo, Segolene Royal e Jean-Marc Ayrault. Ieri hanno annunciato il loro voto per Macron e non per Hamon l’ex sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, e l’ex consigliere di Francois Mitterrand, Jacques Attali.