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Corruzione nell’Europa dell’est, la Romania fa mea culpa

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Il problema della corruzione riguarda anche la Romania: è lo stesso Presidente della Repubblica dell’est Europa, Traian Basescu, a rimarcare le parole del vice segretario di Stato per gli affari eurasiatici Usa, Victoria Nuland. In un discorso al Center for European Policy Analysis, la diplomatica americana aveva infatti lanciato un allarme sul doppio rischio di corruzione e politiche illiberali nei Paesi della zona orientale dell’Unione Europea.

“In Europa dell’est c’è un pericolo doppio: la corruzione e le ricadute anti democratiche. Due buchi neri che minano la sicurezza dei loro popoli”: queste le parole della Nuland, al think tank di Washington. Qualche minuto prima, la diplomatica Usa aveva fortemente criticato il premier ungherese, per non aver attuato le sanzioni europee contro la Russia. In particolare, Victoria Nuland si è mostrata preoccupata per la situazione politica ed economica degli Stati che si preparano a costruire South Stream: un gasdotto russo che attraverserà i Balcani occidentali verso l’Austria e l’Italia, progetto che coinvolge Bulgaria, Croazia, Grecia, Ungheria, Romania e Slovenia.

Il presidente Traian Basescu ha colto l’occasione per ribadire quanto il discorso fosse rivolto al suo Paese: in particolare dopo le critiche di alcuni politici rumeni alle parole della Nuland. “Gli Stati a cui si riferiva Victoria Nuland sono Ungheria, Romania e Bulgaria. Il suo avvertimento è estremamente grave: se si continua a ignorare le cose in questo modo, le garanzie di protezione degli americani potrebbero non essere rinnovate”.

Il riferimento è ai recenti scandali che hanno coinvolto la Microsoft: ex ministri e uomini d’affari rumeni sono stati accusati di aver ricevuto milioni di dollari in tangenti da parte di rivenditori dei software del gigante informatico.

Era stato Victor Ponta, leader del Partito socialdemocratico (PSD), a parlare di “brutta immagine” della Romania, accusando il vice segretario di stato per gli affari eurasiatici di voler fare una propaganda negativa al Paese. “I riferimenti al nostro Paese sono del tutto trasparenti per qualsiasi osservatore internazionale – ha ribadito Basescu – l’idea che il vice segretario si riferisse solo all’Ungheria è assurda”. ”

“Combattere la corruzione per noi deve essere una priorità: per questo motivo, fin dal 2006, è stata inserita come minaccia alla sicurezza nazionale nei documenti Consiglio Supremo per la Difesa del Paese. Perché il malaffare – ha concluso il presidente rumeno – è davvero un problema per la stabilità della nostra nazione e il caso Microsoft lo dimostra”.

Davide Chiossi: