La presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, ha annunciato la sua disponibilità ad abbandonare il suo incarico a partire dal prossimo aprile. A riferirlo è il leader parlamentare del partito Saenuri, Chung Jin -suk, al termine di un incontro avuto con il capo dello stato. La Park è, da oltre due mesi, al centro di uno scandalo politico che ha travolto anche la sua confidente Choi Soon-sil, anche soprannominata la “Rasputin coreana“, finita agli arresti per aver usato la sua amicizia con la presidente per ottenere l’accesso a documenti riservati, favori ed estorcere mazzette ad alcune importanti aziende del Paese.
Se le dimissioni della Park saranno confermate a fine aprile 2017, le nuove elezioni presidenziali potrebbero essere messe in calendario per il mese di giugno, periodo che rientra nell’arco di tempo di 60 giorni come previsto dalla costituzione sudcoreana.
Nelle scorse settimane decine di migliaia di persone è sceso in strada per protestare contro la Park e chiedere le sue dimissioni. Nell’ultima manifestazione pubblica, avvenuta sabato scorso, 1,7 milioni di sudcoreani sono scesi in piazza nella capitale, oltre due milioni nel resto della penisola. Alcuni dei media del Paese hanno paragonato queste proteste al movimento degli ombrelli che paralizzò Hong Kong per quasi 80 giorni.
Il prossimo venerdì il parlamento dovrebbe votare la mozione di impeachment depositata dalle opposizioni e, secondo quanto riferito dall’agenzia Yonhap, ben 40 deputati dissidenti el Senauri potrebbero aderirvi. La mozione per essere accettata dovrà ottenere 28 voti della maggioranza, successivamente si dovrà aspettare l’approvazione della Corte Costituzionale: un processo che impiegherà almeno un paio di mesi per giungere a conclusione.